Parliamo un attimo di questi 600 euro per le partita IVA

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Una delle più discusse norme contenute nel decreto Cura Italia comincia a prendere forma: si tratta del bonus una tantum di 600 euro previsto nel decreto per i lavoratori autonomi e le partite iva. Il bonus riguarda il mese di marzo (dovrebbe essere riproposto in un apposito decreto per il mese di aprile) e punta a dare una integrazione del reddito per i mancati introiti causa COVID-19.

Tuttavia, come molto spesso accade in Italia, i media hanno fatto un po’ di confusione sull’argomento, nella fretta di dover dare la notizia a margine di questioni più importanti.

Per prima cosa bisogna chiarire che non tutti i lavoratori autonomi rientrano nella norma in questione. Gli iscritti alle cosiddette Casse di Previdenza Privata sono infatti esclusi: parliamo di una platea enorme di professionisti che vanno dagli avvocati ai periti agrari (elenco che potete vedere in foto) composta da circa 1,5/2 milioni di cittadini.

Un duro colpo da digerire in considerazione di due aspetti: il primo è la constatazione dell’insufficienza degli stanziamenti previsti nel Fondo di Ultima Istanza, inserito nel decreto per cercare di mettere una toppa al problema; il secondo è la previsione da parte del Governo di alcune attività svolte da questi professionisti fra quelle essenziali e che quindi non potranno chiudere; se da un lato infatti lo Stato deroga adempimenti vari ed indifferibili a questi professionisti, tra cui quelli giuridici, fiscali e contributivi, senza cui molte aziende e lavoratori dipendenti non riuscirebbe ad accedere alle tutele previste dal Decreto Cura, dall’altro non si prevede minimamente un aiuto per il mantenimento del reddito di quest’ultimi.

Ad ogni modo, al netto di interventi vari proposti dalle singole Casse, sembra che ci sia un’apertura da parte del Ministro Catalfo rispetto alle richieste degli Ordini professionali: consentire, cioè, alle Casse di provvedere ad erogare l’indennità, utilizzando parte dei rendimenti degli investimenti, in deroga ai limiti normativi e statutari vigenti, rispettando comunque il vincolo della riserva legale prevista per le pensioni.

Chi potrà quindi beneficare di questo aiuto?

La fetta più grande di aiuti andrà:

  • ai titolari di una partita IVA attiva al 23 Febbraio 2020 e ai titolari di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa al 23 Febbraio 2020, che siano iscritti alla Gestione Separata INPS;
  • agli iscritti, al 23 febbraio 2020, all’Assicurazione Generale Obbligatoria, cioè gli iscritti alla gestione Artigiani, alla gestione Commercianti e alla gestione Coltivatori diretti, coloni e mezzadri;

In tutti questi casi non si deve essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non si devono avere altre forme di previdenza obbligatoria.

Sono poi previsti i lavoratori dipendenti stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato il rapporto di lavoro nell’arco temporale che va dal 1° gennaio 2019 alla data del 17 marzo 2020. Per questa fascia di lavoratori, oltre alla non titolarità di pensione, è previsto anche il requisito di non titolarità di rapporti di lavoro al 17 marzo 2020.

Ulteriori lavoratori compresi negli aiuti sono i lavoratori agricoli e i lavoratori dello spettacolo: i primi devono avere effettuato almeno 50 giornate effettive di lavoro agricolo nel 2019; i secondi devono essere iscritti al Fondo pensioni ed avere almeno 30 contributi giornalieri versati. In entrambi i casi non devono essere titolari di pensione.

Alcune domande ricorrenti:

Come si richiede il bonus? Dal portale Inps nell’apposita sezione delle prestazioni a sostegno del reddito. Il consiglio pratico è quello di farsi un pin personale Inps in attesa che il sistema informatico venga adeguato per la presentazione delle richieste.

Sono iscritto alla Gestione Separata ma ho anche un rapporto di lavoro dipendente. Posso richiedere il bonus? No, perché sei iscritto a un’altra forma di previdenza obbligatoria.

Sono un agente di commercio. Posso richiedere il bonus? Gli agenti e rappresentati di commercio sono tenuti obbligatoriamente sia all’iscrizione all’Assicurazione Generale Obbligatoria sia all’Enasarco. Questo ha generato un dubbio interpretativo perché da un lato ci rientrerebbero e dall’altro no. In merito il sottosegretario al Ministero dell’Economia, Cecilia Guerra, ha dichiarato in una recente intervista che il bonus spetta. Tuttavia non trattandosi di niente di ufficiale, il consiglio è di seguire attentamente la vicenda, che è in rapida evoluzione.

SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI QUANDO USCIRA’ LA CIRCOLARE INPS

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