Paceco, il sindaco comunica la riapertura della chiesa del Rosario, progetti e finanziamenti

Paceco ha richiesto, unita a San Vito lo Capo, un finanziamento di circa 5 milioni di euro e parteciperà al bando di finanziamento riguardante i beni confiscati alla mafia, in scadenza il prossimo 31 marzo

Il sindaco di Paceco, Giuseppe Scarcella, ha comunicato al Consiglio, riunito in sessione ordinaria – durante la prima delle tre sedute fissate dal presidente Gaetano Rosselli – la riapertura della Chiesa del Rosario, ma anche la partecipazione del Comune a vari bandi, con diversi progetti in itinere.

Venerdì 25 marzo, con inizio alle 11:00, si svolgerà la cerimonia di riapertura della seicentesca Chiesa Maria Santissima del Rosario, dove sono stati completati i lavori di restauro. “Un evento a cui tutto il Consiglio è invitato insieme alla cittadinanza, perché si tratta di una chiesa chiusa da troppo tempo – dichiara il sindaco -. Hanno dato assicurazione della loro presenza il vescovo, il prefetto ed altre autorità, e ci tengo ad invitare il Consiglio comunale nella sua interezza”.

“Iniziano a prendere corpo diversi obiettivi dell’attività amministrativa – ha comunicato il primo cittadino – anche grazie al percorso che abbiamo avviato, già da circa 7 mesi, in seno all’Unione dei comuni elimo ericini, per la costituzione di uno staff di progettazione composto da figure tecniche e figure amministrative. In forza di questa struttura abbiamo coinvolto e sensibilizzato anche i nostri uffici tecnici ed abbiamo sfruttato alcuni bandi che sono prossimi alla scadenza e altri che scadranno a fine mese”.

Un bando, diramato con provvedimento governativo il 31 dicembre 2021, poi, riguarda un progetto di rigenerazione urbana, con un finanziamento milionario che il Comune di Paceco può richiedere soltanto convenzionandosi con un altro Comune. Il bando era inizialmente rivolto ai comuni di grandi dimensioni, di conseguenza era esclusa Paceco, come tutti i comuni al di sotto dei 15.000 abitanti; ma una legge emanata quest’anno ha previsto che i comuni più piccoli possono accorparsi e realizzare delle forme di collaborazione in forza di una convenzione; sulla quale il Consiglio comunale sarà chiamato nei prossimi giorni a pronunciarsi.

In particolare, “abbiamo raggiunto un’intesa di massima con il Comune di San Vito lo Capo” anticipa l’avvocato Scarcella, spiegando che “San Vito Lo Capo si allea con Paceco per accedere al finanziamento che è previsto nella misura massima di 5 milioni di euro. La relativa convenzione è all’esame della Giunta e speriamo di deliberare nel giro di qualche giorno, dopodiché sarà trasmessa al Consiglio comunale per l’approvazione”.

In quest’ottica, il sindaco ha chiesto formalmente la convocazione di un’ulteriore seduta di Consiglio, con un ordine del giorno aggiuntivo, oltre alle sedute già convocate per il 15 e il 17 prossimi, “perché è giusto – dice – che la commissione consiliare abbia il tempo di valutare questa ipotesi di collaborazione, tenendo presente che entro il 31 marzo i progetti devono essere presentati, e i tecnici sono già al lavoro per approntare il progetto di rigenerazione urbana”.

E ancora, sono state avanzate richieste di finanziamento per la progettazione di quattro opere a Paceco: tre sono promosse autonomamente dal Comune, e una insieme all’Unione dei comuni elimo ericini. “In questi casi si tratta di richieste di finanziamento per le spese di progettazione, – ha precisato il sindaco – perché servono i progetti per poter realizzare le opere programmate: il completamento della rete fognante di Paceco, la rete fognante di Dattilo, la messa in sicurezza del costone lungo la via Sciascia”.

Infine, il Comune parteciperà a un bando di finanziamento riguardante i beni confiscati alla mafia, in scadenza il prossimo 31 marzo. “Siamo pronti a partecipare al bando per la ristrutturazione di Villa Novara, destinata a diventare sede di uffici comunali, per ridurre gli affitti a carico del Comune”.

Si tratta di un immobile di circa 700 metri quadri su tre elevazioni, nel centro abitato di Paceco, proveniente dai beni confiscati a Giuseppe Grigoli, assegnato al Comune nel 2015 con decreto dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata.

“Abbiamo scoperto che non era mai stata fatta la trascrizione alla conservatoria dei registri immobiliari, atto necessario dopo l’assegnazione da parte dell’Agenzia dei beni confiscati – rileva il sindaco Scarcella – e lo scorso gennaio abbiamo provveduto alla trascrizione; nel frattempo, è uscito il nuovo prezzario regionale per le opere pubbliche, quindi è in fase di redazione la richiesta di finanziamento con i prezzi aggiornati ed entro il 31 marzo sarà presentata”.

“Infine, confidiamo di poter accedere anche ai fondi del PNRR: sono stato più volte a Palermo in questi giorni e abbiamo avuto diverse riunioni, però quello che conta – ha concluso l’avvocato Scarcella – è munirsi di progetti esecutivi il prima possibile, e i fondi saranno cosa che potremmo raggiungere con facilità”.

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