Rinviati a giudizio davanti al Tribunale di Marsala, dalla gup di Palermo Ermelinda Marfia, 8 dei 35 presunti mafiosi e fiancheggiatori coinvolti nell’operazione “Hesperia” dei Carabinieri che, lo scorso 6 settembre, ha scompaginato le famiglie mafiose di Marsala, Mazara del Vallo e Campobello di Mazara, riportando in carcere fedelissimi del boss Matteo Messina Denaro come il 67enne capomafia di Campobello di Mazara Francesco Luppino.
I rinviati a giudizio sono Filippo Aiello, 76 anni, Lorenzo Catarinicchia, 41 anni, Vito De Vita, 45 anni, Stefano Putaggio, 49 anni, Antonino Lombardo, 70 anni, Riccardo Di Girolamo, 44 anni, Nicolò e Bartolomeo Macaddino, rispettivamente di 62 e 58 anni, di Mazara del Vallo. La prima udienza del processo a Marsala è stata fissata per il prossimo 19 aprile.
Gli altri 27 imputati hanno scelto di essere processati con rito abbreviato davanti al gup di Palermo. Tra questi anche il boss Luppino. In occasione dell’operazione “Hesperia” erano state arrestate persone: 21 erano finite in custodia cautelare in carcere e 12 ai domiciliari. Tra loro, molti nomi noti della criminalità organizzata di Marsala, Mazara, Campobello di Mazara e Castelvetrano, ma anche diversi volti nuovi. Tra i primi, quello di Francesco Luppino, uscito dal carcere circa tre anni prima dopo aver scontato una lunga condanna per mafia. Secondo l’accusa, si sarebbe attivato per ricostituire la rete di relazioni di Cosa nostra tra Campobello di Mazara, Mazara, Castelvetrano e Marsala.
Le accuse contestate a vario titolo agli indagati sono associazione di tipo mafioso, estorsione, turbata libertà degli incanti (nelle aste al Tribunale di Marsala), reati in materia di stupefacenti, porto abusivo di armi, gioco d’azzardo e altro, tutti aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose.