«Non ci sia abitua mai agli scandali che scuotono, sempre più spesso negli ultimi anni, la sanità siciliana e trapanese in particolare. L’ennesima inchiesta giudiziaria che, con l’operazione Aspide, lascerebbe trasparire un torbido sistema di corruttela avente proporzioni più che preoccupanti, abbatte la propria scure sulla Sicilia onesta, la quale, a fatica, cerca strenuamente di scrollarsi di dosso stereotipi che l’hanno, troppo spesso, angosciata. Sconcertano i termini usati dalla Guardia di Finanza per descrivere lo scempio che sarebbe andato in scena all’Asp del capoluogo, atteso che si parla di “addomesticamento” e “manipolazione” di procedure di gara, pubblici concorsi e affidamenti di incarichi dirigenziali, secondo una logica clientelare. Ringraziamo la nostra Guardia di Finanza e la magistratura inquirente per aver, ancora una volta, scoperchiato questo brutto vaso di pandora e pur riconoscendo la presunzione di innocenza rispetto a tutti i soggetti coinvolti, Konsumer Sicilia si riserva ogni valutazione in ordine alla possibilità di costituirsi parte civile nell’instaurando processo penale».
Queste le parole di Giancarlo Pocorobba, presidente di Konsumer Sicilia sul caso Aspide.
