Settore Edile in fibrillazione dopo l’emanazione delle nuove norme decise dal Governo per usufruire del Superbonus in ambito edile, settore fortemente in crisi da anni.
Per il presidente della sezione trapanese dell’Ance (Associazione Nazionale dei Costruttori Edili), Sandro Catalano, “la crisi non è mai terminata. Il Superbonus, l’ha solo mitigata e i risultati si sono visti. Di fatto il settore delle costruzioni ha vissuto una boccata d’ossigeno e, finalmente, erano ritornati a vedersi i cantieri ovunque con la gente a lavoro.
“Con queste nuove norme però – prosegue Catalano – penso che possano essere a rischio oltre un migliaio di lavoratori oltre l’indotto”. E poi aggiunge: “L’eliminazione delle agevolazioni, se non rimpiazzata da una soluzione strutturale, lascia molte imprese sull’orlo di una crisi e implica una battuta d’arresto anche in tema di riqualificazione degli edifici dal punto di vista dell’efficienza energetica”.
Il presidente di Ance Trapani rimarca l’impatto economico del superbonus 110% e il costo effettivo per lo Stato dei bonus edilizi. “Una ricerca realizzata dalla Fondazione nazionale dei commercialisti dimostra che, nel biennio 2020-2021, a fronte di 1 euro di uscita finanziaria pubblica in termini di crediti o detrazioni fiscali riconosciuti ai contribuenti, ne ritornano alle casse dello Stato 43,3 centesimi, così che il costo netto è pari a 56,7 centesimi”.
Catalano, infine, pone l’accento su un problema che riguarda la forza lavoro del settore delle costruzioni: “Con queste novità introdotte dal Governo viene meno la possibilità di formare nuove generazioni di lavoratori e professionisti nel settore delle costruzioni che, ad oggi, risulta poco appetibile”.