Il 67enne avvocato Giovanni Bosco, 67 anni, ordinario di Castelvetrano e da tempo residente ad Abbiategrasso, è morto all’ospedale di Magenta dove era ricoverato da mercoledì scorso dopo essere stato arrestato dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine su un sistema di frode.
Il nome di Bosco è emerso nell’inchiesta “Hydra” dell’antimafia milanese, legato a quello del cognato, Paolo Errante Parrino, 76 anni, considerato dalla Dda uno degli uomini di Matteo Messina Denaro in Lombardia.
Secondo le accuse, il legale sarebbe stato a capo di un sodalizio criminale che, tramite professionisti e prestanome, tra cui esponenti di spicco della criminalità organizzata, avrebbe messo in atto un complesso schema di frodi per un valore di svariati milioni di euro.
Bosco, dopo la notifica della misura della custodia cautelare in carcere, aveva accusato un malore ed era stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Magenta dove si trovava ricoverato in rianimazione.
In totale sono 22 gli indagati nell’indagine, coordinata dalla Procura di Milano, accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta, indebita compensazione di crediti d’imposta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un valore di oltre 4 milioni di euro.