Dopo la pausa estiva, la flotta peschereccia di Mazara del Vallo si prepara a tornare in mare con crescenti preoccupazioni per i mesi a venire. La flotta, composta da circa settanta motopesca d’altura, ha affrontato una stagione primaverile ed estiva difficile e molti pescherecci sono ancora ormeggiati nel porto in attesa di riprendere l’attività dopo il periodo di fermo tecnico di 30 giorni obbligatorio fino alla fine dell’anno. La situazione, secondo Santino Adamo, presidente della sezione mazarese di Federpesca, è peggiorata rispetto all’anno precedente a causa di diversi fattori, tra cui la crisi legata agli eventi in Ucraina e gli effetti sul mercato del pesce e dei costi energetici.
Il prezzo del gambero rosso, ad esempio, è diminuito notevolmente: l’anno scorso un cartone di 12 chili veniva venduto a 900 euro, mentre ora si attesta intorno ai 500 euro. Ciò solleva preoccupazioni riguardo all’importazione di pesce da paesi rivieraschi che potrebbe influenzare i prezzi in modo speculativo. Anche i costi del gasolio rappresentano un problema continuo, con prezzi che hanno superato spesso 1 euro al litro nell’ultimo anno. Attualmente il prezzo del gasolio è di circa 0,85 euro, e armare un peschereccio per una bordata di pesca richiede oltre 70.000 euro. Inoltre, le restrizioni dei territori di pesca nel Canale di Sicilia hanno costretto molte imbarcazioni a operare in aree più distanti, aumentando i costi.
La concorrenza delle marinerie nordafricane, con costi del gasolio più bassi, mette ulteriormente sotto pressione le imprese di Mazara del Vallo. Gli armatori chiedono al governo misure di supporto, come un prezzo fisso del gasolio e il ripristino del credito d’imposta, per affrontare le sfide che il settore sta affrontando.