Marsala, prosegue la protesta degli agricoltori

Oggi a partire dalle 9.30 nuovo sit in

Prosegue anche oggi a Marsala la mobilitazione indetta dalle Segreterie provinciali di CONFSAL, COPAGRI, FEDER.AGRI, FNA, CONFAGRICOLTURA e LIBERI AGRICOLTORI. Ieri un migliaio di agricoltori provenienti da tutta la provincia di Trapani, oltre 200 mezzi agricoli di cui 152 trattori autorizzati a partecipare dalla Questura di Trapani, 5 organizzazioni sindacali sono arrivati nella città lilibetana per la prima delle due giornate di protesta.

Mezzi agricoli e addetti del settore hanno occupato l’area attrezzata del mercatino (zona Stadio) per un pacifico sit in al termine del quale è stato stilato un documento che sarà presentato ai Governi regionale e nazionale.

La voce degli agricoltori della provincia di Trapani si è levata alta e ha raggiunto, tra gli altri, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che incontrerà Cipriano Sciacca, segretario regionale e componente della Segreteria nazionale di FEDER.AGRI. martedì mattina a Roma.

“Non capita spesso vedere manifestazioni agricole di così grandi dimensioni – ha commentato Michele De Maria, segretario provinciale FEDERAGRI -, poiché l’agricoltore non è avvezzo ad allontanarsi dalla propria terra, specialmente per partecipare a manifestazioni sindacali. Ciò dimostra che le condizioni economiche sono molto più gravi di quanto si possa pensare. I Governi di Palermo, Roma e Bruxelles hanno il dovere di ascoltare gli agricoltori prima che possano insorgere problematiche sociali”

La misura più urgente, quella che può mettere qualche migliaio di euro nelle tasche degli agricoltori, è quella relativa al ristoro per i danni subiti dalle produzioni nelle due ultime campagne agrarie. “Chiediamo l’attuazione delle misure previste da AGRI-CAT, il Fondo Mutualistico Nazionale che risarcisce i danni alle produzioni agricole causati da eventi atmosferici di natura catastrofale (gelo e brina, siccità, alluvione) – ha detto Giuseppe Aleo,, presidente provinciale di COPAGRI Trapani -. La misura mutualistica esiste ma non può essere erogata perché i nostri vigneti non hanno subito un alluvione o una siccità. Basta una deroga del Governo nazionale affinché le avverse condizioni meteorologiche ha hanno causato ingenti danni (abbondanti piogge di aprile e maggio che hanno causato l’insorgere della fitopatia della peronospora ed i picchi di temperatura andati oltre i 50° ad agosto che hanno bruciato gli acini) vengano riconosciute e ristorate”.

Le aziende agricole chiedono anche la possibilità a reinvestire gli utili nell’azienda con il duplice scopo di migliorare il ciclo produttivo e rimanere competitive sui mercati dopo i danni causati dalla pandemia prima e dagli scenari di guerra dopo che hanno fatto raddoppiare se non triplicare i costi di produzione.

“È prioritario il riconoscimento del ristoro quanto il credito d’imposta per rilanciare il settore – sostiene Cipriano Sciacca -. Il riammodernamento del parco macchine e delle attrezzature agricole con il Credito d’Imposta allargato a: concimi, fertilizzanti, fitofarmaci, carburanti e prodotti energetici, ridarà competitività alle aziende permettendo loro di ricevere quel tanto agognato valore aggiunto che finisce spesso e volentieri nelle tasche degli speculatori di turno”.

Condizioni meteorologiche eccezionali a parte, uno dei più grossi problemi dell’agricoltura siciliana è la concorrenza sleale e l’operare in un libero mercato viziato. Ciò è quanto avviene principalmente nel mondo vitivinicolo dove il prezzo delle uve da mosto non permette più la coltivazione in maniera redditizia. I viticoltori si attestano i costi sempre più gravosi della coltivazione ed il vino sfuso delle Cantine Sociali finisce poi per essere svenduto. “Chiediamo il prezzo minimo per il conferimento delle nostre uve nelle Cantine Sociali perché non è ammissibile che il raccolto di un anno venga mortificato da prezzi così bassi che non permettono al viticoltore di vivere – sostiene Enzo Daidone, segretario provinciale CONSAL -. Alzeremo la pressione pacifica della protesta se non avremo positivi riscontri. Dal benessere dell’agricoltore dipendono: l’economia, l’occupazione, l’ambiente e lo stato sociale di questa provincia”.

Tra le altre rivendicazioni sindacali di CONFSAL, COPAGRI, FEDER.AGRI, FNA, CONFAGRICOLTURA e LIBERI AGRICOLTORI spicca quella per l’adeguamento e il potenziamento delle infrastrutture rurali, gli invasi, le reti idriche di distribuzione e le strade. “Chiediamo alla Regione una indagine sulle Dighe e sul loro stato edilizio-statico perché sprecare l’acqua è un grave peccato in un periodo in cui il rischio siccità è sempre più incombente – dice Gianfranco Giacalone, segretario provinciale della Confederazione Liberi Agricoltori -. Gran parte degli invasi è costretto a sversare l’acqua a mare perché mancano i collaudi tecnici o peggio ancora non sono sicuri oltre il raggiungimento di un certo quantitativo d’acqua. Un gravissimo danno a cui si deve porre il freno. L’acqua va’ conservata quando piove per essere equamente distribuita nei mesi caldi”.

Il sit in  si è concluso alle 17,30 e gli agricoltori si sono dati appuntamento a stamattina alle ore 9 in tre aree di raduno: area attrezzata del mercatino (zona Stadio), parcheggio nei pressi del Monumento ai Mille (zona Salato) sterrato utilizzato dai Circhi (zona Salinella). Alle 9,30 trattori e mezzi agricoli della zona stadio raggiungeranno quelli della zona Salato e, infine, entrambe le delegazioni raggiungeranno quella di Salinella dove si concentreranno tutti insieme e si terrà un altro sit-in con le autorità politiche e amministrative presenti.

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