Le esequie di Matteo Messina Denaro, il boss mafioso morto nel reparto detenuti dell’ospedale de L’Aquila, si sono svolte in forma strettamente privata. La salma dell’ex latitante è arrivata al cimitero di Castelvetrano intorno alle 8 di stamattina. Il carro funebre è giunto al Camposanto senza passare dal centro città e scortato dalle Forze dell’Ordine ed è entrato da uno dei due cancelli sulla via Marsala.
Dietro tre auto di parenti. Il questore di Trapani, Salvatore La Rosa, nei giorni scorsi, aveva vietato i funerali pubblici. Fotografi e giornalisti sono stati tenuti a distanza. L’area era presidiata già dalle 5 del mattino, tutte le entrate sono state chiuse e non si poteva accedere al perimetro.
Le prime ad arrivare sono state le sorelle del boss, Bice e Giovanna, insieme alla nipote Lorenza Guttadauro, l’avvocata di famiglia che ha curato tutti gli aspetti burocratici legati al trasferimento della salma dal capoluogo abruzzese. Tra i parenti anche il cognato, Vincenzo Panicola, marito della sorella Patrizia che è attualmente in carcere così come l’altra sorella Rosalia. Presente anche il fratello Salvatore che vive a Campobello di Mazara, il paese dove il latitante viveva sotto lo pseudonimo di Andrea Bonafede prima della cattura avvenuta il 16 gennaio a Palermo da parte dei carabineri del ROS. Ai funerali ha preso parte anche Lorenza, la figlia che Matteo Messina Denato ha incontrato per la prima volta in carcere e che ha voluto riconoscere legalmente.