Luce e gas: come risparmiare tra normativa e diligenza ordinaria

Il viaggio attraverso il nuovo Decreto legge 1° marzo 2022 n. 17, il tanto chiacchierato bonus sociale elettrico e gas, e la nostra diligenza che può fare la differenza

Il nuovo decreto legge contiene le misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale. Cosa sta facendo concretamente il nostro governo per tutelare il consumatore a fronte dell’aumento esponenziale delle nostre bollette?

L’intervento del Governo è orientato principalmente nei confronti di:

1) ONERI GENERALI DI SISTEMA:  vengono addebitati per coprire i costi legati al sistema elettrico ed incidono per una percentuale del 21% del totale della bolletta di un utenza domestico-residente. La percentuale aumenta di circa il 10% in utenze domestico-non residenti, poiché, a partire dal 2017,  gli utenti domestici non residenti pagano una quota fissa per oneri di sistema di 135 euro all’anno, non prevista per gli utenti residenti.

Con il D.L. 17/2022: l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) provvede ad annullare, per il secondo trimestre 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche, non domestiche e in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5Kw; utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico”.

2) RIDUZIONE DELL’IVA E DEGLI ONERI GENERALI NEL SETTORE GAS:  anche le nostre bollette gas presenteranno delle variazioni positive. Si ricorda che, originariamente, le bollette relative ai consumi del gas per uso civile erano assoggettate ad IVA del 10% fino al limite annuo di 480 smc e al 22% per la quota eccedente; le bollette relative ai consumi del gas per uso industriale erano assoggettate ad IVA del 22%.

Le somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali, contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di aprile, maggio e giugno 2022, sono assoggettate all’aliquota IVA del 5 per cento. Qualora le somministrazioni di cui al primo periodo siano contabilizzate sulla base di consumi stimati, l’aliquota IVA del 5 per cento si applica anche alla differenza derivante dagli importi ricalcolati sulla base dei consumi effettivi riferibili, anche percentualmente, ai mesi di aprile, maggio e giugno 2022”.

Misura adottata anche con il precedente decreto legge n.130 del 27 settembre 2021, che faceva riferimento all’ultimo trimestre del 2021. Prolungata anche per il primo trimestre del 2022.

Il sorprendente risultato di queste misure sarà una riduzione certa della bolletta elettrica di circa il 20% per le utenze delle abitazioni di residenza e del 30% per le utenze delle abitazioni di non residenza. Riduzione della bolletta gas, soprattutto nel periodo invernale in cui aumentano i consumi.

Dunque l’addebito degli oneri di sistema, in fattura, non dipende dal fornitore con il quale ci troviamo così come l’annullamento degli stessi, non dipende da una modifica unilaterale del nostro fornitore. Di conseguenza prestiamo la massima attenzione quando ci vengono presentate allettanti offerte commerciali, soprattutto nell’ultimo trimestre, che mettono in cattiva luce il nostro fornitore attraverso una leva commerciale che ha ad oggetto la suddetta spesa.

3) RAFFORZAMENTO DEL BONUS SOCIALE ELETTRICO E GAS: è una misura finalizzata a ridurre la spesa sostenuta per la fornitura di energia elettrica e gas dalle famiglie che versano in condizioni di disagio economico o fisico.

BONUS PER DISAGIO ECONOMICO: per il riconoscimento di questo bonus è necessario possedere  determinate caratteristiche, il cittadino/nucleo familiare deve:

  • avere un ISEE non superiore a 8,265 euro;
  • appartenere ad un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico ed ISEE non superiore a 20,000 euro;
  • appartenere ad un nucleo familiare titolare di reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza.

Uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve risultare il titolare di un contratto di fornitura elettrica e /o gas per utilizzo domestico. La fornitura deve essere attiva o temporaneamente sospesa per morosità. Inoltre il contatore del gas installato nell’abitazione, non deve essere di classe superiore a G6.

Oppure, come spesso accade, deve usufruire in locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare di una fornitura condominiale (centralizzata) di gas naturale.

Per attivare il bonus è necessario e sufficiente presentare la DSU (dichiarazione sostitutiva unica) ogni anno e ottenere un attestazione di ISEE entro la soglia stabilita o risultare titolari di pensione o reddito di cittadinanza.

– BONUS ELETTRICO PER DISAGIO FISICO: misura finalizzata a ridurre la spesa sostenuta per la fornitura di energia elettrica dai nuclei familiari in cui è presente un componente che si trova in condizioni di disagio fisico, affetto da grave malattia che richiede l’utilizzo di apparecchiature elettromedicali per il MANTENIMENTO IN VITA (individuate dal Decreto del ministero della salute del 13 gennaio 2011). Occorrerà presentare apposita domanda presso i comuni o CAF abilitati. Presentando tutte le documentazioni necessarie (certificato ASL), dalle quali si attesti la presenza della malattia, la necessità di utilizzare l’apparecchiatura elettromedicale, la tipologia di apparecchiatura e le ore di utilizzo, i dati anagrafici del richiedente ed i dati dell’utenza.

Il valore del bonus elettrico per disagio fisico è determinato dall’Autorità, in base ai criteri previsti dalla normativa e dipende da: potenza contrattuale, apparecchiature elettromedicali salvavita utilizzate e tempo giornaliero di utilizzo. Il bonus viene applicato direttamente in bolletta a  partire dalla prima fattura utile dopo la presentazione della domanda e non in un unica soluzione.

Diffidiamo da chi specula sulle situazioni fin sopra espresse. Le situazioni di disagio sono oggetto di interesse nazionale, il riconoscimento del bonus non dipende dalle compagnie energetiche. Anche questo argomento viene spesso utilizzato fraudolentemente da parte di operatori di compagnie energetiche, per acquisire il cliente non informato!

Infine, come può, il nostro comportamento, fare la differenza? Come si suol dire, dalle piccole cose, nascono le grandi cose, ed anche una piccola lampadina può diventare la protagonista. Condivido con Voi, alcuni piccoli suggerimenti che, nell’insieme possono riflettersi positivamente sulle bollette di corrente elettrica e gas.

  1. Rappresenta circa il 15% della bolletta elettrica. Utilizziamo Le lampadine a risparmio energetico, resistono fino a dodici volte in più delle lampadine tradizionali e consumano fino all’80% in meno;
  2. Controllare periodicamente le nostre fatture per verificare se ci sono stati aumenti sul prezzo della corrente elettrica o gas. Avendo come punto di riferimento la sola spesa per materia energia o gas naturale in rapporto al consumo. Tenendo presente che i fornitori applicano una componente fissa CCV (costi di commercializzazione e vendita) da corrispondere su base mensile e per tutta la durata del rapporto di fornitura. Non troveremo una voce in fattura che indica l’ammontare di tale costo, i CCV sono addebitati all’interno della voce che indica la spesa per la materia prima e vanno sottratti in fase di calcolo del rapporto/consumo. Per sapere a quanto ammontano dobbiamo leggere attentamente il nostro contratto o chiamare il nostro fornitore.
  3. Fare la lettura del gas, ci consente di pagare esattamente il gas consumato, evitando consumi stimati che spesso aumentano nel periodo invernale, facendo lievitare le nostre bollette.
  4. QUALITA’ DELL’ENERGIA. Scegliere un fornitore green in modo da poter ridurre l’inquinamento ambientale e l’emissione di CO2, in parte responsabile dell’aumento dell’energia, come è stato detto nel precedente articolo.
  5. Consiste nel diminuire la potenza che l’utente può assorbire dalla rete. In bolletta c’è una spesa fissa di circa 24 euro l’anno per ogni kW di potenza impegnato. Però se l’utilizzo della fornitura è domestico (residente o non residente) è consigliato di non scendere al di sotto di 3kW, in caso di depotenziamento il risparmio sarebbe di non più di 35 euro l’anno, con l’aggravante di avere un contatore che andrebbe facilmente in sovraccarico. Mantenere invece una potenza di 1,5 Kw solo in particolari circostanze come un garage o una pertinenza o punto luce per aree esterne, queste utenze vengono classificate come “altri usi” ed hanno caratteristiche diverse dall’utilizzo domestico.

Possiamo concludere facendo presente che: quello che in bolletta ha a che fare con la spesa per la materia energia o gas naturale, dipende da noi (consumare adeguatamente) e dal nostro fornitore (per il costo della materia prima ed i CCV); le restanti voci (trasporto e gestione contatore, imposte ed IVA) sono stabilite dall’ARERA, nessun fornitore potrà entrare nel merito. Tra il nostro impegno nel porre in essere una certa diligenza, e l’intervento del Governo, possiamo raggiungere un buon risparmio energetico.

“Pillole di energia” è il blog di Corin Virgilio, consulente ed esperta del mondo energetico

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