Lotta a usura ed estorsioni, incontro alla Prefettura di Trapani

Pochissime le denunce in provincia rispetto all’effettiva incidenza di usura ed estorsioni

In provincia di Trapani le denunce relative a casi di estorsione e usura sono numericamente insignificanti rispetto all’effettiva portata dei due fenomeni.
Questo il dato emerso oggi nel corso dell’incontro ospitato dalla Prefettura di Trapani sul tema “prevenzione e contrasto dei fenomeni del racket e dell’usura”.

Erano presenti la commissaria straordinaria del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, la prefetta Maria Grazia Nicolò, i vertici delle Forze dell’Ordine, il procuratore aggiunto di Trapani Maurizio Agnello e il Procuratore della Repubblica di Marsala Fernando Asaro.

Hanno partecipato anche i rappresentanti delle Istituzioni del territorio, delle associazioni antiracket, esponenti delle categorie produttive e delle organizzazioni sindacali, degli ordini professionali e delle associazioni datoriali, il direttore della sede della Banca d’Italia di Palermo, il segretario della commissione regionale ABI della Sicilia e le rappresentanze delle diocesi.

L’incontro, grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, è stato aperto ad una rappresentanza di studenti del Liceo Scientifico “Vincenzo Fardella” di Trapani ed ai rappresentanti della Consulta studentesca provinciale.

La riunione è stata, appunto, l’occasione per analizzare i dati relativi alla provincia di Trapani in relazione a usura ed estorsioni e per favorire una più profonda conoscenza delle leggi a sostegno delle vittime di questi due reati – la legge 108/1996 e la legge 44/1999 – e del Fondo di Solidarietà in favore delle vittime di racket ed usura.

Il procuratore della Repubblica di Marsala ha evidenziato l’assenza di notizie di reato in materia di usura e di estorsione per fatti di competenza di quella Procura: un’assenza indice di una diffusa omertà e della concreta difficoltà a segnalare chi inquina la realtà economica del territorio.

Situazione analoga è stata rappresentata dal procuratore aggiunto di Trapani: nel triennio 2021-2023, il Comando provinciale dei Carabinieri ha trasmesso alla Procura di Trapani solo due denunce mentre la Polizia ha segnalato che, da un’intercettazione telefonica nell’ambito di un procedimento per altri reati, era emersa l’attività usuraria di un soggetto poi arrestato.

Nel corso del 2023 la Procura di Trapani è riuscita a chiedere e ottenere misure cautelari personali e reali nell’ambito di due soli procedimenti nati uno da un’indagine per spaccio di stupefacenti e l’altro dal tentato suicidio di un anziano pressato dalle richieste di un usuraio.

È stato anche affrontato il tema della prevenzione dell’usura illustrando le iniziative che favoriscono l’accesso al credito legale, attraverso la collaborazione con gli Istituti tramite l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), e le norme che consentono l’accesso al Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura, istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze e finalizzato a far accedere al credito più agevolmente le imprese e le famiglie in difficoltà economica.

Al riguardo, la prefetta di Trapani Daniela Lupo, nel corso dell’incontro, ha comunicato che intende avviare l’iter per recepire a livello provinciale l’accordo quadro sottoscritto nel 2021 tra il Ministero dell’Interno e l’ABI per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’usura.

La commissaria straordinaria Maria Grazia Nicolò ha posto l’attenzione sul ruolo fondamentale della denuncia: i dati delle denunce registrati in provincia di Trapani nell’ultimo triennio, infatti, non sono dissimili da quelli di altre realtà nazionali. Alla base della mancanza di denunce c’è un fatto culturale: le vittime devono essere aiutate a comprendere che denunciare, affrancarsi dalla criminalità, vuol dire riappropriarsi della propria libertà e della propria dignità personale.

Un altro degli strumenti per aumentare il numero delle denunce è il rafforzamento della sinergia tra lo Stato e le associazioni di categoria che operano sul territorio – composte da commercianti, imprenditori, artigiani – e che possono intercettare situazioni di difficoltà e sostenere le vittime nella fase della denuncia e nella costituzione di parte civile nei processi e anche nell’accesso al Fondo di Solidarietà. Dalla commissaria è arrivato anche l’invito alle associazioni antiracket e usura della provincia di Trapani a divulgare ancora di più la cultura della denuncia del racket e dell’usura.

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