“È risaputo che per le visite e gli esami prescritti dal medico di famiglia viene dallo stesso assegnata, nella “ricetta”, una priorità identificata con le lettere U (urgente), B (breve), e infine D (differibile) e P (programmata). Alla priorità corrisponde un termine entro il quale l’Azienda Sanitaria deve fornire il servizio”.
Così esordisce un cittadino che si è rivolto alla nostra redazione per segnalare quella che – a suo dire – è una anomalia che ha riscontrato nel sistema delle visite specialistiche erogate dalla Sanità pubblica. Che le liste d’attesa siano un problema, in Sicilia, è cosa nota e la Regione ha varato, nei mesi scorsi, un preciso piano a cui le Asp devono rispondere. Di qualche giorno fa anche la notizia che i manager delle Aziende sanitarie rischiano la decadenza dall’incarico se le liste non vengono smaltite in tempi rapidi.
“Lo scorso 13 marzo – prosegue – il mio medico di famiglia prescriveva ad un mio familiare minore un accertamento con priorità D e che quindi, a norma di legge, andava garantito dall’ASP di Trapani entro 30 giorni. Mi veniva, invece, prenotato per il successivo 17 maggio presso un Centro privato convenzionato di Marsala.
Stamani, contattato il Centro per confermare la nostra presenza domani mi sono visto rispondere che la mia ricetta era “scaduta” in quanto trascorsi i 30 giorni. A nulla è valso spiegare che io avevo prenotato nei termini e che era stata l’ASP di Trapani ad assegnarmi quella data come la prima disponibile.
Siamo di fronte ad una palese inversione dei fatti: non è l’ASP che non trova di meglio che offrirmi una data a 64 giorni invece che a massimo 30 per l’accertamento medico, ma sono io ad aver fatto scadere la ricetta!
L’operatrice del Centro medico di Marsala, tuttavia, mi offriva la soluzione: quella di far emettere una nuova ricetta dal medico di famiglia e di presentarmi domani con quella.
A pensare male si fa peccato – prosegue il cittadino – ma a volte s’azzecca, diceva qualcuno. Che forse, in tal maniera, qualche dirigente ASP o del Centro Medico – non saprei – vuole dimostrare alla Regione Siciliana che le liste d’attesa non esistono a Trapani, che le visite e gli esami vengono tempestivamente svolti?”.
Una richiesta legittima che gireremo all’Asp di Trapani, anche per capire se si è trattato di un caso isolato o di una “prassi” più diffusa.