Si è svolta ieri a Volterra, nel corso della cerimonia per i 206 anni di fondazione della Polizia Penitenziaria l’intitolazione della motovedetta V3 d’altura, di stanza alla Base Navale del Corpo di Livorno, all’agente scelto Giuseppe Barraco. L’allora 29enne trapanese perse la vita a Favignana il 21 dicembre 1991.
Libero dal servizio, nel corso di una violenta burrasca, non esitò ad aiutare i colleghi per assicurare gli ormeggi di una motovedetta del Corpo in difficoltà ma, travolto da un’improvvisa ondata durante le operazioni di ancoraggio, perse tragicamente la sua giovane vita in mare.
Un importante riconoscimento, chiesto dai sindacati per onorare il sacrificio di un poliziotto penitenziario e fare comprendere l’impegno di tanti altri appartenenti al Corpo.
Come ricorda Donato Capece, Segretario generale del SAPPE, “sono oltre 25 anni che chiediamo ai vari Ministri della Giustizia e Capi del Dipartimento di realizzare un libro che racconti le storie dei nostri Caduti, un Sacrario nazionale a Roma per onorare il loro martirio, l’intitolazione a Caduti del Corpo le motovedette del Servizio Navale. Mantenere vivo il ricordo e trasmetterlo alle nuove generazioni di operatori e all’opinione pubblica, attraverso atti simbolici come l’intitolazione di strutture, vie, piazze e iniziative editoriali è una modalità efficace che va nella direzione di rendere visibile e comunicabile l’identità e il valore del Corpo nel suo complesso”.
Alla cerimonia era presente anche il Segretario regionale della Uilpa
Polizia Penitenziaria per la Sicilia Gioacchino Veneziano, tra i più strenui promotori dell’iniziativa per ricordare il collega, che ci ha inviato questo VIDEO