Intesa tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza per la legalità fiscale nella digital creator economy

Nel mirino redditi di influencer, blogger e creatori di contenuti sui social

L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza insieme per garantire il rispetto delle regole fiscali da parte di influencer, blogger e creator che producono redditi pubblicando contenuti in rete. Con un “memorandum operativo congiunto” è stato definito un piano di azione condiviso per intensificare il contrasto all’evasione nel settore della digital creator economy, in cui rientra l’attività svolta da coloro che realizzano e diffondono su internet prodotti multimediali, creando forme di relazione duratura con i propri follower.

La collaborazione si svilupperà attraverso l’esame e la valorizzazione dei dati disponibili e delle informazioni acquisite attraverso le banche dati e gli applicativi rispettivamente in uso, nonché quelli ottenuti tramite la cooperazione internazionale in materia fiscale.
Potranno, ad esempio, essere approfondite le posizioni caratterizzate da una forte sproporzione tra i redditi dichiarati, il numero di iscritti o di visualizzazioni sui propri canali web e la disponibilità di beni. Sulla base dei risultati delle analisi preliminari è stato avviato un piano di azione congiunto, tramite attività ispettive da realizzarsi nei confronti dei soggetti individuati, che potranno prevedere, a seconda dei casi, l’esecuzione di accessi, ispezioni e verifiche, l’acquisizione di documentazione, nonché lo sviluppo di indagini finanziarie.

Oltre agli aspetti prettamente fiscali, la Guardia di Finanza potrà verificare il rispetto degli obblighi sul trattamento dei dati personali, in materia di diritto d’autore, tutela dei marchi e divieto di pubblicità occulta.

Nonostante il settore della digital creator economy abbia conosciuto una forte espansione solo negli ultimi anni, Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate hanno già delineato e messo in campo alcune attività di indagine che hanno consentito la ricostruzione degli effettivi redditi conseguiti da noti influencer per svariate centinaia di migliaia di euro e portato alla regolarizzazione tramite ravvedimento o all’adesione integrale alle contestazioni mosse. Nell’ultimo periodo l’Agenzia delle Entrate ha avviato un controllo su due noti gamer, proprietari di canali dedicati sulle piattaforme social e utilizzati per finalità di marketing in occasione del rilascio di nuovi videogame, sessioni di gameplay ed organizzazione di eventi. I compensi, strettamente connessi alle visualizzazioni raggiunte, erano conseguiti in completa evasione di imposta, nonostante l’abitualità e il livello di organizzazione professionale dell’attività. Ai due influencer coinvolti sono stati rispettivamente contestati 700 mila e 500mila euro di ricavi non dichiarati.

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna ha, invece, concluso un’operazione con il recupero a tassazione per oltre 11 milioni di euro, attraverso l’approfondimento di due differenti contesti operativi. Il primo ha riguardato quattro influencer, seguiti da 50 milioni di follower in totale. Per due di loro, completamente sconosciuti al fisco, le Fiamme Gialle hanno dovuto ricostruire i proventi ottenuti non solo attraverso pubblicazioni sui social e collaborazioni professionali avviate con aziende (il cosiddetto “influencer marketing”) ma, anche e soprattutto, mediante l’inserimento di contenuti su popolari siti d’intrattenimento per adulti. Il secondo contesto ha invece riguardato 5 digital creator (tutti sconosciuti al fisco) molto attivi nella pubblicazione di prestazioni a pagamento sul web. Per tre di loro è stata segnalata all’Agenzia delle Entrate l’applicazione di una particolare addizionale alle imposte sul reddito introdotta dalla legge di bilancio 2006 a carico di chi produce, distribuisce, vende e rappresenta materiale per adulti anche in formato multimediale. L’importo dell’addizionale, per un totale di circa 200mila euro, è destinato agli interventi a favore del settore dello spettacolo, tra i più penalizzati dalla pandemia. Generalmente gli influencer si sono dimostrati ampiamente collaborativi, aderendo ai rilievi mossi e versando all’Erario gli importi dovuti; solo in qualche caso si sono riservati di effettuare approfondimenti ulteriori, prima di proseguire la procedura avanti agli uffici finanziari.

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