Individuato bunker di Matteo Messina Denaro

Indagato un secondo medico,: è il primario di Oncologia dell'ospedale di Trapani

Individuato a Campobello di Mazara un bunker utilizzato dal boss Matteo Messina Denaro.
Oltre all’appartamento di vicolo San Vito, dove sono ancora in corso rilievi ed perquisizioni, il capomafia di Castelvetrano – che si trova al 41 bis nel carcere “Le Costarelle” de L’Aquila – avrebbe fatto realizzare una sorta di caveau – si tratta di un vano di 2 metri per 3 privo di finestre  all’interno di un’altra abitazione a circa un chilometro di distanza dalla prima.

L’appartamento si trova in una palazzina di via Maggiore Toselli 34. Il proprietario è il 70enne Errico Risalvato, indagato e poi assolto nel 2001 dall’accusa di associazione mafiosa. Il fratello Giovanni, invece, imprenditore del settore calcestruzzi, ha scontato 14 anni per mafia e si trova attualmente in libertà.

Il bunker è stato scoperto dagli investigatori del Gico della Guardia di Finanza. La stanza segreta era stata realizzata dietro un armadio, nascosta da un fondo scorrevole coperto dagli abiti. Non c’era un letto né suppellettili, probabilmente Messina Denaro l’ha fatta allestire per custodire cose o documenti importanti: gli investigatori, però, hanno trovato gioielli, pietre preziose e l’argenteria e alcuni scatoloni vuoti. Il sospetto è che il luogo possa essere stato “ripulito” prima della scoperta. Gli oggetti saranno sottoposti a perizia per accertarne autenticità e valore.

Intanto prosegue l’esame del materiale rinvenuto nell’abitazione di vicolo San Vito. Nell’appartamento non sarebbero stati scoperti documenti “esplosivi” o compromettenti ma un’agenda rinvenuta dai Carabinieri potrebbe dare spunti investigativi importanti. All’esame anche i tanti documenti sanitari – referti di visite specialistiche, molte oculistiche – effettuate da Messina Denaro negli anni – che erano in uno scatolone. Le cartelle mediche dimostrano che il capomafia, incastrato proprio grazie all’inchiesta sulla gravi patologie di cui soffre, durante la latitanza ha incontrato diversi medici. Uno, Alfonso Tumbarello, medico di base di Campobello di Mazara, è già indagato per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena, altri saranno o sono già stati sentiti.

Anche il primario di Oncologia dell’ospedale di Trapani, Filippo Zerilli, secondo indiscrezioni, sarebbe tra gli indagati. È certo che i Carabinieri hanno effettuato ieri un accesso presso il reparto del nosocomio trapanese alla ricerca di documenti. Il medico avrebbe eseguito l’esame del dna necessario alle cure chemioterapiche a cui il boss di Castlelvetrano doveva sottoporsi. Il paziente si era presentato da lui con i documenti di Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara, indagato per associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato, che gli ha prestato l’identità. Anche lo studio dello specialista sarebbe stato perquisito dai Carabinieri che devono accertare se fosse a conoscenza della reale identità del paziente.

Intanto, è stata fissata per domani mattina, probabilmente nel carcere “Pagliarelli” di Palermo, l’udienza di convalida dell’arresto di Giovanni Luppino, l’imprenditore agricolo 59enne di Campobello di Mazara che ha accompagnato lunedì scorso Messina Denaro presso la clinica palermitana dove è stato bloccato.

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