“Il capoluogo siciliano ha da poco approvato nuove misure volte a contrastare la giungla dei decibel e dei dehor non autorizzati e tentare di fare ordine nel caos notturno che da anni contraddistingue anche il nostro centro storico. Trapani segua il positivo esempio di Palermo per la tutela della quiete pubblica, regolamentando la vita in centro storico, a beneficio anche degli esercenti regolari che operano secondo licenza”.
Con una nota firmata “Comitato residenti centro storico Trapani” si chiede al Comune di Trapani un regolamento per la Movida.
Il capoluogo siciliano ha, infatti, da poco approvato un nuovo “regolamento Movida” che, secondo il Comitato trapanese non “castra” la vita notturna ma la regolamenta giustamente nel merito, destinando “la movida selvaggia” e la musica oltre i limiti orari a discoteche e spazi appositi, mentre chiede di mettere ordine nell’uso del suolo pubblico e intervenire sulle emissioni acustiche nel perimetro della città.
“Le misure stabilite a Palermo e da poco rese note anche a mezzo stampa – si legge nella nota diffusa dal Comitato – , sono nate da un confronto aperto e onesto fra le parti (residenti, esercenti, amministrazione e questura) con l’obiettivo da una parte di assicurare la coesistenza dei “diritti” degli esercenti e delle attività commerciali, e quella dei residenti, e dall’altra tutelare la salute, l’ambiente e il paesaggio, il patrimonio artistico e culturale, la sicurezza e l’ordine pubblico, contemperandoli con le esigenze del commercio e del divertimento”.
Non è al momento noto quanti siano i residenti che compongono il Comitato. In ogni caso, dopo esser venuti a conoscenza del regolamento palermitana, il Comitato centro storico e l’associazione di tutela dei cittadini Codici, chiedono un tavolo tecnico di confronto urgente con il sindaco e gli assessori per studiare un “Piano che ricalchi l’esempio virtuoso palermitano, anche in vista della scadenza delle deroghe alla concessione del suolo pubblico e in tempo per la prossima stagione estiva. Al centro la necessità di una più chiara regolamentazione, una riduzione degli orari notturni nelle zone residenziali e un’applicazione stringente della normativa che non venga quotidianamente elusa senza nessuna concreta e significativa sanzione prevista”.