Quando il basket incontra il sociale, il baskin prende il largo. Dopo una stagione entusiasmante, conclusa lo scorso maggio, il Granata Basket Club porta avanti i progetti per il 2024. Una vera e propria missione quella della società del presidente Aiello. Già, perché il baskin non è il basket. Il baskin è uno sport “moderno ed altamente democratico” che favorisce la conoscenza e l’approfondimento di se stessi, in una dimensione di gruppo dove confrontarsi e mettersi in discussione, e dove l’abilità di ognuno possano essere valorizzate così da garantire l’inclusione sociale sia dei soggetti con disabilità che di quelli normodotati con un continuo interscambio dal valore sia sociale che culturale, che sportivo.
Nello stesso campo di gioco, infatti, possono scendere minori, a partire dagli alunni delle scuole medie inferiori, ed adulti affetti da disabilità psico-fisiche e non, senza differenze di genere.
Numerosi sono i benefici fisici attraverso la pratica sportiva, con la quale la persona con disabilità ha la possibilità di migliorare la coordinazione, la resistenza, la forza e la velocità proprie, e di ottenere benefici psico-sociali, in quanto la pratica sportiva favorisce la socializzazione, incentiva la comunicazione interpersonale e la collaborazione tra tutti i partecipanti, gli atleti con disabilità, i normodotati, i tecnici e gli operatori sociali.
Inoltre, il Basket Integrato (da lì poi il nome baskin), favorisce lo spirito di competizione che, tra le persone con disabilità, ha lo stesso valore di quello esistente tra i normodotati, e quindi di conseguenza incoraggiare la scoperta delle proprie abilità da valorizzare e potenziare.
Il Granata Basket Club porta avanti questa missione dal 2020. Fondata in piena pandemia da un gruppo di appassionati di pallacanestro con il comune impegno verso il sociale, la società si impegna sull’utilizzo del basket non solo come attività sportiva e formativa, ma anche e soprattutto, come strumento sociale e terapeutico. Oltre al baskin, si occupa anche di minibasket.
L’obiettivo è che queste attività sociali possano sempre di più espandersi, eliminando barriere tra atleti con disabilità o meno.