Handball Erice, Biasizzo: “Questa seconda Coppa Italia ha un valore più importante” [AUDIO]

Il vice presidente delle Arpie ha parlato anche di quella che è la cultura sportiva in Italia, profondamente diversa dal resto d'Europa

Seconda Coppa Italia consecutiva per l’Handball Erice che può già vantare di due titoli in bacheca in questa stagione dopo la Supercoppa conquistata poche settimane fa. In campionato le arpie stanno facendo una grande stagione e si trovano in zona playoff per provare a conquistare anche lo Scudetto sfiorato lo scorso anno.

Norbert Biasizzo, vice presidente della squadra ericina, ha rilasciato un’intervista esclusiva alla nostra redazione. Clicca play per ascoltare

L’Handball Erice è ormai una certezza nel mondo della pallamano femminile e la vittoria della seconda Coppa Italia lo conferma: “Sicuramente l’abbiamo vissuta in maniera completamente diversa rispetto all’anno scorso quando avevamo vinto per la prima volta. Tutto ciò ha segnato la svolta della nostra società dal punto di vista di vittorie e di titoli. Ricordiamo che noi siamo una società molto giovane, perché sono solo quattro anni che siamo nella massima serie. Abbiamo costituito la società cinque anni fa, quindi abbiamo fatto dei passi più lunghi rispetto a quelli che ci saremmo mai immaginati. Infatti cerchiamo sempre di programmare al meglio, per far crescere sempre di più la società”.

“Forse questo ci ha spinto proprio ad arrivare anche a questo secondo risultato, che è diverso perché la prima volta era tutta una novità che stavamo vivendo, invece quest’anno c’era la consapevolezza che in ogni partita arrivavamo come detentori del titolo, quindi da favoriti, anche se non al 100%, però eravamo la squadra da battere”.

Norbert Biasizzo ha fatto riferimento anche alle emozioni: “Abbiamo vissuto in maniera molto più intensa questa volta rispetto a quella precedente. Ecco perché secondo me questa seconda Coppa Italia ha un valore molto più importante perché ci permette di dimostrare che oggi siamo nella realtà della pallamano a livello nazionale la squadra da battere, la squadra che in questi anni sta facendo veramente tanto”.

“Abbiamo fatto anche molto in Europa, arrivare agli ottavi di finale non è una cosa che succede tutti i giorni. Anche questo, anche se è passato un po’ in sordina, è stato un risultato molto importante, non solo per tutta la pallamano italiana, ma in particolar modo per il nostro territorio. In Sicilia non è così facile avere determinati risultati come squadra, come società, ai massimi livelli”.

In Europa c’è un gap notevole tra l’Italia e le altre nazioni nella pallamano: “In Europa naturalmente vivono la cultura dello sport a 360 gradi, quindi la Pallamano rappresenta uno degli sport più seguiti, le attività vengono svolte naturalmente fin nelle scuole”.

Biasizzo ha parlato anche di quella che è la visione calciocentrica nello sport italiano: “Noi abbiamo sempre questo grosso problema che fondamentalmente è una questione di cultura. Esiste il calcio e quindi va tenuto in considerazione, ma nella maggior parte della parte meridionale, nelle società sportive basta avere una squadra che sia in promozione, praticamente è come se si giocasse la Coppa dei Campioni. La cultura dello sport non è solo calcio e quindi questo ci limita molto”.

“In Europa non è così, ci sono dei palazzetti che fanno paura. La pallamano è di altissimo livello in Francia, ma c’è la Germania, c’è l’Olanda, c’è la Romania, dove si parla veramente di professionismo. Lì si inizia a praticare naturalmente nelle scuole, lo pratichi normalmente, nelle televisioni fanno vedere tutti gli sport, quindi non è solo monopolio esclusivo del calcio, questa è una pecca che noi ci portiamo avanti da troppo tempo, perché ci sono degli sport e delle realtà che sono importanti, perché lo sport è a 360 gradi, quindi è corretto dare la giusta valenza. La Gazzetta dello Sport dovrebbe racchiudere tutti gli sport, il 99% delle pagine parla anche dell’unghia di un giocatore in seconda, che non interessa niente a nessuno. Basta guardare un attimo in Europa, basta andare dall’altra parte, accendete il televisore e vedete che c’è pallamano, basket, pallavolo, che ci sono sport dell’atletica e c’è anche calcio, naturalmente”.

Biasizzo ha parlato del calcio come azienda: “Il calcio è importante, è un business, non è più sport, ma è giusto che abbia una valenza diversa rispetto a quelli che invece fanno sport. Questo è un male che ci portiamo avanti, l’Italia adesso è un po’ indietro, ancora indietro, specialmente nella pallamano femminile rispetto all’Europa”.

“Si sta lavorando molto, anche la federazione dovrà effettuare dei cambi importanti, anche perché abbiamo noi delle normative in Italia che ha inserito la federazione che sono assurde. Una persona che è naturalizzata, che viene riconosciuta quindi come italiano da tutti i punti di vista, nel nostro sport non è considerato in questo modo, nel senso che se i nonni sono nati in Italia, allora sei italiano, se tu hai preso la naturalizzazione perché avevi i tuoi bisnonni italiani, allora tu devi avere tre anni di residenza in Italia. Questo è anticostituzionale, senza poi parlare del limite che c’è per quanto riguarda gli stranieri, sia comunitari che extracomunitari, le società in altre nazioni giocano con otto stranieri ad esempio e noi invece siamo limitati a tre, quindi anche questo ti limita molto a livello diciamo europeo. Vengono posti determinati limiti che non ti permettono di poter affrontare squadre che sono molto più strutturate della tua”.

In un certo senso Trapani e il Trapanese stanno emergendo per meriti sportivi grazie anche a quanto fatto da Antonini nel calcio e nel basket: “Valerio e io abbiamo avuto modo di parlare l’anno scorso diverse volte, poi ci siamo leggermente allontanati, ma all’inizio abbiamo molto parlato su alcuni aspetti che potevano determinare uno sviluppo di quello che mancava a Trapani”.

“Valerio è arrivato e ha rivoluzionato tutto, ha voluto mettere in primo piano un’organizzazione, una pianificazione, che è quello che caratterizza un po’ tutte quelle che poi dovrebbero essere le società per poter ottenere determinati risultati. È normale che ha anche una certa tranquillità economica dovuta anche alle sue società, ma questo fa parte di una delle componenti necessarie. La componente più importante è quella di avere pianificato e di continuare a pianificare con obiettivi ben chiari da raggiungere, perché se questo non si ha diventa tutto difficile. Quindi grande merito a Valerio per tutto il lavoro che sta svolgendo e bravi anche noi che nel nostro, in punto di piedi, stiamo facendo un po’ la storia di tutto quello che è il nostro territorio e anche in Italia. Penso che allo fine il pensiero è comune su quelli che possono e i risultati che si debbano ottenere. Questo bisogna fare in modo che però non vada perso”.

Il vice presidente dell’Handball Erice ha parlato così dell’avvicinamento del pubblico: “È importante che ci sia anche una risposta sempre maggiore da parte del territorio e delle persone, cosa che noi francamente stiamo ottenendo perché stiamo ricevendo veramente tanta gratificazione, c’è tanto avvicinamento anche da tutta Italia. Questo è un momento importante, speriamo di raggiungere i dovuti obiettivi e i dovuti risultati”.

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