Guaiana e la maggioranza: le discussioni tra consiglieri dopo la spaccatura

Intervengono tutti: i capogruppi Salvatore Daidone, Giulia Passalacqua, Alberto Mazzeo e Giuseppe Virzì, gli ex alleati Peppe La Porta e Giuseppe Peralta e lo stesso interessato

La settimana scorsa la rottura tra Giacomo Tranchida e Giuseppe Guaiana è diventata definitiva con il gruppo Amo Trapani che ha lasciato la maggioranza, sebbene si sia spaccato. Se dal primo cittadino di Trapani non arrivano dichiarazioni ufficiali, tante sono state le prese di posizione da parte di consiglieri e assessori. I capogruppi Salvatore Daidone, Giulia Passalacqua, Alberto Mazzeo e Giuseppe Virzì hanno, infatti, pubblicato un documento.

Prima di replicare al documento sottoscritto dal gruppo dirigente di “Amo Trapani” abbiamo preferito attendere e prenderci qualche ora di riflessione volendo intenzionalmente evitare di scadere nella polemica fine solo a se stessa che non ci farebbe certo centrare né il nocciolo né il merito della questione, come invece è nostro intendimento nel solo desiderio di far chiarezza. Quando, da candidati, nel 2018 abbiamo condiviso il documento programmatico che ha condotto all’elezione di Giacomo Tranchida che con impegno e convinzione abbiamo sostenuto quale miglior scelta per il bene della Città, eravamo tutti insieme consapevoli che il lavoro che ci attendeva sarebbe stato duro e che probabilmente non sarebbero bastati i 5 anni di mandato elettorale per assicurare il compiuto rilancio della città e del territorio.

Grazie alla lungimiranza del patto civico per il territorio che ci ha uniti pur provenendo da esperienze e sensibilità diverse, nei quasi 4 anni trascorsi, dovendo anche fronteggiare la drammaticità della pandemia, abbiamo posto le basi per ridare slancio ad una comunità che veniva da anni stanchi, piatti ed incolori, bui, privi di prospettive e di progettualità necessarie allo sviluppo che chiedeva e si attendeva di superare condizioni di marginalità sociale ed economica. Proprio partendo da questa consapevolezza, abbiamo condiviso con il Sindaco e l’Amministrazione tutta la necessità di porre delle solide basi, non solo per rilanciare l’azione di governo ma anche per giungere a consolidare l’impegno nel futuro prossimo venturo, convinti come siamo che oggi come e più di ieri non sia possibile amministrare con la passione e la dedizione che noi ci siamo imposti, sulla base di tatticismi che richiamano esclusivamente alle ambizioni personali, piuttosto che alle esigenze della collettività. I programmi di governo anche di medio periodo si condividono con accordi trasparenti, chiari e facilmente leggibili da parte dei cittadini-elettori. La sottoscrizione di un documento, per di più se alla luce del sole, consente ai cittadini di conoscere non solo quello che è stato realizzato ed è in cantiere – e di cui bisogna essere orgogliosi – ma anche legittimamente di comprendere in prospettiva chi si farà interprete dei cambiamenti che ci hanno positivamente contraddistinto e debbono ancora proseguire e del completamento del progetto di governo della città, così largamente premiato proprio dai nostri concittadini-elettori e che con senso di responsabilità ci ha visti, tutti assieme, attori protagonisti.

Sfuggire ad un tale impegno, andando a ricercare pretesti, andando dietro a evidenti strumentalizzazioni, avanzando pretestuose critiche o montando ad arte occasioni di polemica, certamente non fa il bene di nessuno, anzi rappresenta il segno della debolezza politica di chi non pensa alla città ma solo a se stesso. Con la sottoscrizione di un articolato documento proposto e sottoposto alla libera valutazione di ciascuno, quindi, nessuno onesto intellettualmente può mai pensare a “catene” e “bavagli” ma solo alla semplice quanto precisa ferma volontà collegiale di esprimere una posizione politica trasparente e del tutto coerente con il lavoro svolto in questi anni, che ci aspettiamo quantomeno ci venga lealmente riconosciuto. Probabilmente, le aspirazioni personali hanno condotto il fibrillante consigliere ad essere “ostaggio”, lui si, delle richieste condizioni di quel partito del quale è ormai notorio componente e nel quale intende candidarsi alle prossime elezioni regionali. Ed allora, non possiamo che augurare le migliori fortune al consigliere Giuseppe Guaiana ed al suo movimento personale, affinchè possano realizzare i loro desideri, volendoci soffermare però solo per un momento a rammentare, a noi stessi ovviamente, che la coerenza va prima di tutto praticata oltre che venire proclamata e che se manca, o quando viene a mancare, non è mai un segno di buon auspicio, specialmente in vista degli impegni elettorali, e di solito non passa mai inosservata all’elettorato a cui è rimessa l’ultima parola e che col suo giudizio, oramai sempre più attento e consapevole, alla fine mette ordine davvero a tutto.

Dura la presa di posizione anche dell’assessore Peppe La Porta e Giuseppe Peralta che, dopo le dichiarazioni di Guaiana, lasciano Amo Trapani.

Facciamo chiarezza. Quante parole al vento, quante strumentalizzazioni, quante gratuite offese, in definitiva quante bugie! Nella discussione politica che ha contraddistinto gli ultimi mesi di vita del movimento “Amo Trapani” da parte nostra non è mai mancato il sostegno alla scelta del consigliere Guaiana di candidarsi alle elezioni regionali del prossimo autunno, anche nella lista di Fratelli d’Italia. Al pari si è sempre ritenuto imprescindibile rimanere fedeli al programma di governo civico sottoscritto con Giacomo Tranchida e con gli altri movimenti che hanno sostenuto quest’ultimo nel 2018, consci che un grande lavoro è stato fatto, anche grazie al nostro fattivo contributo, e – altresì – consapevoli che in questi anni s’è costruito un percorso di lungimirante cambiamento, che condurrà la città a rilanciarsi sotto il profilo sociale ed economico, grazie ad un rinnovato protagonismo di giovani, donne e uomini di buona volontà, con un unico obiettivo, quello di pensare alla dimensione collettiva.

Purtroppo, questa prospettiva non è stata condivisa dal consigliere Guaiana che, probabilmente, non pienamente libero di scegliere, al fine di assecondare le sue mire individuali, ha chiesto al gruppo consiliare ed all’assessore La Porta in particolare, di disconoscere quanto sino ad oggi realizzato per garantire il buon governo della Città, abbandonando la Giunta Municipale
A questo punto, è chiaro che – per noi – non è rimasta altra strada che interrompere il rapporto di collaborazione con il consigliere Guaiana e con il movimento, in quanto la correttezza e la lealtà verso la Città, ci impone di non buttare alle ortiche 4 anni di lavoro che ci hanno visto instancabilmente al servizio della comunità, nonostante i numerosi problemi, compresi la gravissima crisi pandemica, che ha caratterizzato gli ultimi 2 anni delle nostre vite.

Per ciò che attiene le evocate poltrone sarà il Sindaco a fare sintesi e a verificare come strutturare la nostra permanenza nella maggioranza di governo. Ci auguriamo che la stessa correttezza – anche se non nutriamo particolare fiducia in ciò, seppure auspichiamo di rimanere stupiti – animi l’agire del consigliere Guaiana, che rammentiamo è divenuto Presidente del Consiglio grazie alla lealtà della maggioranza di governo che ha sempre rispettato gli impegni assunti ed il patto di governo e che – anche per il futuro – si è proposta con un idee chiare, con al centro il territorio, i cittadini ed i bisogni collettivi e non quelle individuali di chi aspira alla poltrona, essendo disponibile a passare sopra le teste di chiunque ed a tradire il patto con gli elettori.

La replica del presidente del Consiglio di Trapani non si è fatta attendere: Ringrazio i Capigruppo Consiliari per gli auguri per il mio prossimo futuro politico e li rassicuro sul fatto che non mi faccio condizionare da niente e nessuno. Le mie scelte sono libere e dimostrate fino adesso.

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