Gli effetti della psicosi del coronavirus

È psicosi da coronavirus. Esiste davvero l’isteria di massa da coronavirus? Sembrerebbe proprio di sì: ecco come nasce la psicosi da coronavirus.

Si chiamerebbe «isteria di massa da coronavirus», ma il termine porta in sé qualcosa di sgradito ed allarmante, per cui è stato proposto di chiamarla con termini meno negativi, come ansia di massa da coronavirus, caratterizzata da attacco di sintomi multipli ed inspiegabili.

Da quando, in Italia si è diffusa la notizia del primo caso ufficiale di coronavirus arrivano segnalazioni di casi sospetti dappertutto.

Purtroppo, come già ricordato più volte, più del virus, a fare paura è la stupidità di chi mette in giro false informazioni, soprattutto su WhatsApp, e di chi non si attiene alle semplici regole per evitare il contagio e si rifiuta di collaborare con le autorità.

Questi fenomeni di isteria di massa tendono a riflettere alcuni aspetti culturali della società nella quale viviamo.

Con la televisione o tramite smartphone siamo continuamente esposti visivamente alle persone già colpite e questo contribuisce ad innalzare il livello dello stato di eccitazione generale. Effetto della psicosi da coronavirus è che bar, ristoranti, alberghi in Italia sono in ginocchio.

Il Pil, prodotto interno lordo, diminuisce al diminuire del turismo nel Bel Paese e lo stato di benessere economico della nazione diminuisce. La gente è impazzita. Solo a Roma si conta che “Perdiamo tre milioni di euro al giorno”. Albergatori in lacrime: “Così dovremo licenziare”. Non si morirà per il coronavirus ma dalla fame creata dal Coronavirus.

Ed intanto le strade sono deserte e continuano gli assalti ai supermercati e  la psicosi del coronavirus, con tutti gli effetti che, prima venivano definiti solo “potenziali”, diventano reali ed influenzano negativamente un ecosistema economico italiano già fragile e  basato essenzialmente sul turismo.

Per vincere la psicosi dobbiamo conoscere il nemico. Cosa è la COVID-19?

È la malattia provocata dal nuovo Coronavirus. “COVID-19” (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata.

Quanto è pericoloso il nuovo virus?

Come altre malattie respiratorie, l’infezione da nuovo coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Raramente può essere fatale. Generalmente i sintomi sono lievi ed a inizio lento. Alcune persone si infettano ma non sviluppano sintomi né malessere.

La maggior parte delle persone (circa l’80%) guarisce dalla malattia senza bisogno di cure speciali.  Solo 1 persona su 6 con COVID-19 si ammala gravemente e sviluppa difficoltà respiratorie.

Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti, quali diabete e malattie cardiache. Al momento il tasso di mortalità è basso ed è di circa il 2,2% (Fonte OMS).

La malattia si comporta esattamente come la banale influenza e nella stragrande maggioranza dei casi è paucisintomatica, si risolve in 3-4 giorni senza esiti. Non tutti coloro che hanno sintomatologia influenzale banale devono fare il tampone, poiché è inutile sapere di essere positivi, se non si verifica dispnea, certamente però è utile indossare una mascherina di quelle semplici se si è a contatto con persone anziane o fragili.

L’imperativo categorico dev’essere tutelare gli anziani e seguire il vademecum diffuso dal Ministero della Salute sulle norme igieniche e comportamentali.

Trovo assolutamente spropositato il comportamento di molti media e leoni da tastiera che in questi giorni stanno alimentando il panico nella popolazione, mi auguro che i politici ascoltino di più il personale sanitario senza strumentalizzare la situazione.

Ricordo a tutti che la psicosi da virus letale non aiuta nessuno.

Punto Salute News è il blog del dottor Andrea Re. È possibile interagire con lui attraverso la sua pagina Facebook.

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