Gli americani importano la scuola scientifica ericina

La scuola di ricerca sui materiali e sull'energia sostenibile del centro studi Ettore Majorana di Erice il prossimo anno volerà negli Stati Uniti

Si è chiuso nei giorni scorsi a Erice il corso “Materials for renewable energy and sustainability” cioè la scuola che lavora sulla ricerca dei materiali e della energia sostenibili. Nata 13 anni fa presso il centro studi Ettorre Majorana di Erice, la scuola è voluta dalla società scientifica americana MRS, che sta investendo molto su questa tipologia di ricerca. Lo studio sui materiali rinnovabili e sulla energia sostenibile è, probabilmente, la frontiera più imporatnte nell’ambito dello sviluppo prossimo futuro del nostro mondo. Una corsa ad un progresso sostenibile che promette in futuro guadagni enormi. Va da se, quindi, il forte investimento e l’attento guardarsi intorno delle multinazionali. E così la MRS americana, dopo i primi anni in cui i corsi si sono tenuti esclusivamente nel centro studi del professor Zichichi, ha chiesto che con cadenza biennale, la scuola volasse in America.

“Negli anni scorsi siamo già stati in Colorado e in California, – dice il professor Antonio Terrasi – docente presso l’università di Catania e direttore della scuola ericina – e il prossimo torneremo negli USA, per poi tornare a Erice nel 2025”. Un bel riconoscimento per il format d’insegnamento del centro studi ericino, che oltre alla scienza ha il merito di mettere al centro l’uomo, il ricercatore e il suo sentito.

“Il bilancio del corso appena conclusosi è certamente più che positivo – continua il professor Terrasi – ho visto ragazzi di ogni provenienza confrontarsi su idee e progetti tanto diversi tra loro ma tutti ispirati da un concetto unico: dare una mano a questo pianeta – conclude il professore – permettere alla terra di sopravvivere al crescente sovrappopolamento a cui costringiamo ogni giorno di più il nostro vecchio mondo” – “grazie al confronto con i ragazzi del Kenia o del Sud Africa abbiamo imparato a guardare il mondo da una prospettiva diversa, fuori dalla nostra confort zone – attacca Fiorella, catanese, dottoranda, felice di aver vissuto l’esperienza del Centro studi Ettore Majorana, che conclude – un grande arricchimento, una esperienza preziosa ed entusiasmante”. “Molto più di quanto mi aspettassi – dice Andrea, anche lui catanese, con la passione per la musica, anche lui, come Fiorella, promessa della scienza e della ricerca italiana – apprezzo molto – prosegue Andrea – questo format d’approfondimento che trova nello scambio delle idee e delle esperienze la sua forza più importante”.

Insomma, a guardare i volti entusiasti di questi ragazzi non è difficile capire perchè gli americani hanno voluto una eccellenza che è nostra a casa loro.

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