Si è concluso con la condanna di undici dei dodici imputati il processo a carico di una banda di spacciatori di stupefacenti che aveva tra i propri clienti anche diversi esponenti della cosiddetta “Trapani bene”, tra cui un notaio. La sezione penale del Tribunale di Trapani, presidente Daniela Troja, ha emesso oggi il dispositivo della sentenza.
La pena più severa, 30 anni di reclusione, è stata inflitta a Massimiliano Voi, ritenuto, assieme a Mariano Galia, condannato a 21 anni e quattro mesi, a capo del sodalizio criminale smantellato, nel novembre 2014, dai poliziotti della Squadra Mobile. I due, secondo l’accusa, oltre ad aver messo su la banda, si occupavano dell’acquisto della droga – cocaina e hashish – effettuando trasferte a Palermo, in Calabria e in Campania e scegliendo, di volta in volta, l’autista e il mezzo di trasporto. La droga, poi, veniva venduta nei luoghi della movida trapanese.
Le due donne condannate sono Giuseppa Costa e Maria Papa, entrambe a 3 anni e 3 mesi di reclusione più 9.200 euro di multa. Per loro il pm aveva chiesto quattro anni di reclusione.
Queste le condanne per gli altri componenti della banda: Annibale Baiata (22 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione), Salvatore Damiano (5 anni e 2 mesi e multa di 15.500 euro); Crispino Erice (6 anni e 26 mila euro di multa), Giuseppe Rinaudo (10 anni); Antonio Voi (11 anni), Francesco Fiorino (3 anni e 3 mesi di reclusione più 9.200 euro di multa), Francesco Paolo Salerno (4 anni e 8 mesi di reclusione e 14mila euro di multa).
Assolto, perché il fatto non costituisce reato Dario Mighali. I giudici hanno disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per Massimiliano e Antonio Voi, Mariano Galia, Annibale Baiata, Giuseppe Rinaudo, Salvatore Damiano e Crispino Erice e per cinque anni nei confronti dei restanti condannati.