Giornata contro la violenza sulle donne, l’impegno dei Carabinieri

Diffusi i dati dell'attività dell'Arma in tutto il territorio nazionale

Dal gennaio all’ottobre di quest’anno sono complessivamente 14.018 gli atti persecutori rilevati sul territorio nazionale italiano mentre quelli perseguiti dai Carabinieri sono 9.959 (pari al 70% di quelli trattati da tutte la Forze di polizia).
Per quanto riguarda ai maltrattamenti in famiglia, nel 2022, i delitti perseguiti sono 25.082 mentre nel periodo gennaio-ottobre dell’anno in corso i Carabinieri ne hanno perseguiti 18.624.
Lo scorso anno sono state arrestate 1.722 persone per reati connessi con gli atti persecutori, mentre nei primi dieci mesi dell’anno in corso gli arresti sono stati 1.507.
Analogamente, per i maltrattamenti in famiglia, nel 2022, sono stati arrestati 3.339 soggetti mentre tra gennaio e ottobre di quest’anno gli arrestati per maltrattamenti in famiglia sono stati 2.897.

Nel 2022, per reati di violenza sessuale, l’attività dei militari dell’Arma ha consentito di arrestare 1.105 persone mentre nei primi dieci mesi del 2023 gli arresti sono stati 896.

I dati sono stati diffusi stamane dal Comando generale dell’Arma in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per l’occasione i Carabinieri hanno anche organizzato la campagna di comunicazione e sensibilizzazione dal titolo “Non rimanere in silenzio” in collaborazione con le scuole che hanno partecipato, anche per il 2023, al progetto per la legalità e contro la violenza di genere.

La campagna è articolata su diverse iniziative accomunate dal dire “No!” a qualsiasi forma di comportamento violento o discriminante –  fisico e psicologico, nella vita privata e in quella professionale – contro le donne. Le tante iniziative, che hanno coinvolto i media tradizionali, il web e i social, mirano ad aiutare e sostenere tutte le donne che subiscono maltrattamenti o vessazioni di qualsiasi tipo. Violenze o privazioni della propria dignità sono tali anche all’interno delle mura domestiche, quando l’autore è una persona cara. È per questo che l’azione dell’Arma è volta a contrastare il numero dei cosiddetti “reati spia”, spronando le vittime a muovere, con fiducia, il primo passo verso la libertà: sporgere denuncia.

Anche quest’anno tante caserme si illuminano di arancione, in adesione alla campagna internazionale “Orange the World”, come segnale tangibile dell’attenzione dell’Arma sul terribile fenomeno della violenza.

Le stazioni ferroviarie, gli aeroporti e le autostrade, luoghi simbolo di partenze e magari anche di “ripartenze” dopo esperienze negative, sono stati scelti anche quest’anno come spazi di visibilità per tali iniziative.

Sul sito www.carabinieri.it è stata dedicata un’intera area tematica sul “codice rosso” dove è possibile trovare tante informazioni utili su atti persecutori, bullismo, cyberbullismo, maltrattamenti, revenge porn, violenza sessuale ecc. Nell’area tematica è possibile trovare anche il “Violenzametro”, un test di autovalutazione, elaborato dal Reparto Analisi Criminologiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, per rilevare i segnali del livello di violenza di genere subita in un rapporto di coppia. Contiene consigli utili per chiedere supporto e aiuto in base al livello di violenza riscontrata.

Nell’ambito delle iniziative di contrasto alla discriminazione e alla violenza di genere trova spazio anche il fenomeno, oggi molto esteso, del cosiddetto revenge porn ovvero, secondo l’articolo 612 ter del Codice penale, diffusione illecita di foto e video con contenuti sessualmente espliciti senza il consenso della persona ritratta, su cui è stato realizzato un video motion graphic informativo che verrà postato sui canali social istituzionali per sensibilizzare più utenti possibili. VIDEO

 

Per far fronte a questa dolorosa piaga sociale queste iniziative sono preziose ma da sole non bastano. Per questo l’Arma si è dotata di diversi strumenti il primo dei quali è la sezione Atti Persecutori del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche. Questa Sezione svolge attività di studio e analisi del fenomeno, elaborando valutazioni sui “fattori di rischio” in favore dei reparti operanti, e programmi di formazione del personale. Tra i progetti più importanti troviamo il “prontuario operativo”, un documento riepilogativo delle migliori pratiche adottate nella gestione dei casi, aggiornato con le novità introdotte dalla riforma “Cartabia” e dalla legge 24 maggio 2023, n. 60, in materia di procedibilità d’ufficio e di arresto in flagranza. Fondamentali sono anche i corsi basici e specialistici sul tema dello stalking per gli ufficiali dell’Arma in servizio nei Reparti investigativi e di tutti i comandanti di Compagnia, Tenenza e Stazione.

A questo si aggiunge, fin dal 2014, la “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, strutturata su ufficiali di polizia giudiziaria – marescialli e brigadieri – inseriti nell’ambito delle articolazioni investigative territoriali e formati presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative. Ad oggi sono stati svolti complessivamente 32 corsi che hanno consentito di formare oltre 775 militari su tutto il territorio nazionale.

In questo delicato ambito, è importante ricordare anche l’Accordo tra i ministri della Difesa e per le Pari Opportunità a cui è seguito il rinnovo della collaborazione tra il D.P.O. e l’Arma, tutt’ora vigente. Questi accordi hanno consentito alla Sezione Atti Persecutori di occuparsi dello sviluppo di attività di ricerca e analisi, della formazione del personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e degli operatori del numero di pubblica utilità “1522”, Help line per la violenza e lo stalking.
Alle scuole è stato dedicato un ciclo di formazione di 40 giornate. Su richiesta del D.P.O., inoltre, è stata effettuata la mappatura dei Centri Antiviolenza presenti sul territorio nazionale, per verificare l’effettiva esistenza ed operatività delle strutture attive nell’ambito dell’assistenza alle vittime di violenza.

Sul piano delle collaborazioni interistituzionali, sul territorio nazionale sono state siglate numerose intese tra Procure della Repubblica, Prefetture, Forze di polizia, ospedali e Centri antiviolenza, che vedono tutte la partecipazione dell’Arma.
Attivo anche il progetto avviato con Soroptimist International d’Italia, denominato “Una stanza tutta per sé”, consistente nell’allestimento, all’interno di Caserme dell’Arma, di locali idonei all’ascolto protetto di donne vittime di violenza. Un progetto che ha consentito di allestire ad oggi 174 stanze su tutto il territorio nazionale – ve n’è una anche nella sede del Comando provinciale dei Carabinieri a Trapani – che permettono ogni giorno di accogliere in un ambiente confortevole e meno “istituzionale” le vittime di abusi. Inoltre, Soroptimist ha fornito 46 kit per la videoregistrazione ad altrettanti Comandi dell’Arma, da utilizzare nelle fasi di ricezione delle querele o nelle attività di escussione.

Nell’ambito delle iniziative di questo 25 novembre, l’Arma dei Carabinieri, insieme a Fondazione Vodafone Italia e Soroptimist International d’Italia, annuncerà l’avvio di Mobile Angel, un progetto pilota che prevede – a Milano, Napoli, Torino ed Ivrea – la consegna di un dispositivo a 50 donne, vittime di maltrattamenti, con un sistema di allarme che consente di attivare le Centrali Operative dell’Arma, permettendo l’intervento tempestivo delle pattuglie.

Infine, l’Arma ha partecipato, con la Polizia di Stato, alla realizzazione del sistema “Scudo”, una banca dati dedicata che fornisce agli operatori, nell’immediatezza degli interventi, un quadro informativo completo su eventi pregressi e soggetti coinvolti per consentire di adottare decisioni tempestive e sinergiche. VIDEO

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