Fuochi d’artificio a pochi passi dal carcere, la denuncia della Uilpa Polizia Penitenziaria[VIDEO]

Secondo il sindacato "la gestione complessiva del carcere di Trapani è fallimentare"

Fuochi d’artificio a pochi metri dalla cinta muraria della Casa Circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani, ieri sera, intorno alle 22, in corrispondenza del padiglione che ospita i detenuti della cosiddetta “Alta sicurezza”.

Un episodio che lascia sconcertati e che viene stamane stigmatizzato dalla Segreteria regionale della UILPA Polizia Penitenziaria. “Come poliziotti – scrive Gioacchino Veneziano – ci siamo vergognati di offrire uno spettacolo del genere ai cittadini in un luogo dove la sicurezza dovrebbe essere al primo posto. Lo abbiamo detto in tutte le salse, la gestione complessiva del carcere di Trapani è fallimentare, infatti in tempi non sospetti abbiamo anche chiesto l’intervento del Gruppo Operativo Mobile, ed è una scusa il fatto che il direttore occupa due incarichi, perché le due strutture di Trapani e Palermo contengono circa 800 detenuti, e in Sicilia ci sono direttori che da soli reggono egregiamente carceri con oltre 1400 detenuti”.

Il contenitore dei fuochi d’artificio dopo il loro spegnimento

“Se poi giustifichiamo la mancanza del direttore – prosegue il segretario regionale della Uil di settore in Sicilia – dovremmo fare la stessa cosa con i poliziotti penitenziari che occupano due, tre e addirittura quattro posti di servizio e, quando sbagliano per colpa del troppo carico di lavoro, subiscono pesanti procedimenti disciplinari, con la differenze che il direttore viene pagato per fare due cose, i nostri colleghi, invece, non solo non vengono pagati ma vengono puniti quando sbagliano”.

Il sindacalista regionale accusa il direttore della Casa Circondariale di “latitanza” nelle relazioni sindacali e di “prendersi gioco degli accordi regionali, indispettendo i lavoratori” per cui “lo stress operativo a cui vengono sottoposti i nostri colleghi viene ingigantito dalle continue violazioni delle regole regionali, tra cui l’omissione grottesca delle procedure di mobilità interna che ha favorito una parte di lavoratori, penalizzandone altre”.

“Investiremo della questione- conclude Gioacchino Veneziano – il nuovo capo del Dap Giovanni Russo, perché i poliziotti del ‘Pietro Cerulli’ non meritano queste mortificazioni, frutto di gestioni operative discutibili che necessitano di verifiche dipartimentali e siamo certi che la provveditrice regionale per l’Amministrazione penitenziaria Calandrino, come promesso lo scorso giorno 10, interverrà per fare rispettare gli accordi sottoscritti dalla stessa con i sindacati regionali sempre violati dal direttore Prestopino”.

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