Custodia cautelare in carcere per tre uomini di nazionalità tunisina gravemente indiziati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravata dalla transnazionalità.
Il provvedimento cautelare è frutto dell’inchiesta condotta dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, anche tramite la locale Sezione Investigativa, e dalle Squadre Mobili di Trapani e Palermo e che, lo scorso 21 febbraio, avevano dato esecuzione al fermo emesso dalla Direzione distrettuale Antimafia di Palermo nei confronti di dieci persone – sei italiane e quattro tunisine – tutti indagati per appartenenza ad una organizzazione criminale costituita da cellule presenti in Italia e in Tunisia e attive nel trasferimento illegale di migranti tunisini dalle coste settentrionali dell’Africa alle coste marsalesi.
Il viaggio veniva effettuato con natanti robusti e veloci e dietro il pagamento di somme di denaro che variavano dai 3 ai 6 mila euro. In particolare, il sodalizio avrebbe sponsorizzato i viaggi più costosi definendoli “viaggi VIP” perché a favore di un numero non superiore a venti migranti, in condizioni meteo-marine ottimali, a bordo di gommoni dotati di motori di grossa cilindrata. Gli organizzatori, inoltre, avrebbero assicurato ai tunisini interessati una traversata veloce e sicura, garantendo di non essere intercettati dalle navi militari preposte ai controlli.
I tre uomini destinatari della custodia cautelare in carcere, due dei quali risultati irregolari sul territorio nazionale, erano già detenuti perché precedentemente arrestati in flagranza, proprio nell’ambito di questa indagine.
In particolare, due di loro avrebbero svolto il ruolo di scafisti in occasione degli sbarchi del 29 giugno e del 14 agosto scorsi. Nel primo caso il presunto scafista, dopo lo sbarco di 14 migranti, tutti tunisini, accortosi della presenza della Polizia, avrebbe tentato la fuga in mare, fallita per un’avaria al motore; nel secondo caso il gommone, con a bordo 12 migranti di nazionalità tunisina, è stato intercettato dagli investigatori a largo dell’isola di Favignana.
Il terzo arrestato, invece, avrebbe svolto il ruolo di reclutatore degli scafisti che venivano scelti, nella gran parte dei casi, tra tunisini.
Nello stesso contesto operativo sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria altre tre persone di nazionalità italiana, appartenenti alla cellula attiva a Marsala, incaricati di fornire supporto logistico al gruppo criminale.