A poche settimane dal ritiro della precedente mozione di sfiducia nei confronti del sindaco delle Egadi Francesco Forgione, una nuova mozione è stata ripresentata per essere discussa in aula.
I firmatari sono i sette consiglieri Sammartano (indipendente), Ernandez, Lo Iacono e Sinagra (Forza Italia), Armetta, Bannino e Serra (LiberEgadi) che la ritengono un “atto dovuto nei confronti della cittadinanza che, ormai disillusa dall’azione amministrativa di Forgione, ha da tempo voltato le spalle al primo cittadino”.
“Nonostante non via sia certezza sui voti necessari per far passare la sfiducia in aula (ne servono otto), è importante – proseguono – affrontare apertamente la crisi politica in atto, visto che ormai l’Amministrazione Forgione non ha più i numeri per governare.
Un atto dovuto, per dimostrare concretamente alla cittadinanza che il dissenso nei confronti di questa amministrazione è netto e trasversale, come dimostrano le estrazioni politiche dei sette firmatari: ex componenti della Lista Vivere Le Egadi e Forza Italia”.
“Le argomentazioni fornite fino ad oggi dal sindaco per giustificare i propri fallimenti – si legge nella nota stampa diffusa dai consiglieri – sono inconsistenti e addossano le responsabilità ad altri, traducendosi solo in accuse infondate verso chi lo contesta, evidenziando un tentativo blando quanto disperato di gettare fumo negli occhi per non ammettere che, dopo 4 anni, si continua ad annaspare senza un briciolo di programmazione nella ordinaria amministrazione di tre isole complesse, con mille problemi da affrontare”.
“Sebbene Forgione continui a fare proclami sui social, millantando azioni mirabolanti per la gestione del caos turistico, dei rifiuti, del decoro urbano, della programmazione estiva, delle aperture dei siti museali, quello che concretamente si riscontra è una confusione amministrativa imbarazzante, e soprattutto, la totale assenza ormai di consenso popolare”.
Per questo è giusto che i temi del dissenso vengano discussi in Consiglio comunale e alla luce del sole, così come prevedono le norme statutarie e il TUEL, per le quali la mozione di sfiducia non è altro che un atto politico democratico, pacifico e legittimo per esprimere il malcontento dei cittadini, attraverso i propri rappresentanti politici, ovvero i consiglieri comunali.
Un segnale forte e chiaro di tale malcontento è arrivato persino dagli artisti egadini che, per la prima volta, hanno disertato il concerto del 1° maggio, in forma di protesta pacifica contro il modus operandi di questa amministrazione.
Sul palco è stato detto che l’assenza dei musicisti egadini era dovuta a ‘problemi organizzativi’ ma noi tutti siappiamo che la verità è ben altra”.