Il Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo ha accolto il ricorso presentato da Giuseppina Salerno contro la delibera del Consiglio comunale di Favignana del 25 marzo scorso con cui era stata votata la sua decadenza da consigliera.
“I contenuti della sentenza – scrive Salerno in una nota stampa – sono chiari. Riporto testualmente la motivazione della decisione: la domanda cautelare introdotta dalla ricorrente risulta assistita dal richiesto fumus boni juris, atteso che il Consiglio Comunale non dispone di un potere liberamente discrezionale nel valutare le giustificazioni prodotte dall’interessata sugli impedimenti addotti e in considerazione dell’insegnamento secondo il quale le circostanze che giustificano l’esercizio del potere di decadenza vanno interpretate restrittivamente e con estremo rigore, data la limitazione che la decadenza comporta all’esercizio di un munus publicum e per la possibilità di un uso distorto del potere da parte del Consiglio Comunale, per ragioni di scontro politico”.
I giudici hanno ritenuto, in particolare che “dalla documentazione in atti risulta che la ricorrente ha sostanzialmente giustificato le assenze fatte nelle sedute prese in considerazione dal Consiglio Comunale; ravvisata la sussistenza, nel caso in esame, anche dell’allegato periculum in mora, avuto riguardo altresì alla stretta connessione tra la disposta decadenza e la discussione della mozione di sfiducia del Sindaco di Favignana, risultante dalla stessa delibera impugnata”.
“Oggi – conclude la consigliera comunale – posso affermare che quello che ho subito è stata una violenza contro ogni regola e norma istituzionale e contro ogni forma di rispetto delle relazioni personali. Le stesse ragioni che farò valere nell’udienza di merito del prossimo 8 ottobre.