Fatture Eas prescritte ma spese a carico dei cittadini. Maltese (Codici): “Situazione inaccettabile”

Le azioni di recupero coattivo non sono possibili nei confronti degli enti in liquidazione coatta amministrativa come è l'Eas

Continuano i contenziosi con l’Eas, oggi in liquidazione coatta amministrativa. L’ultima sentenza riguarda l’annullamento per prescrizione breve delle fatture di un condominio di Erice risalenti agli anni 2015, 2016 e 2017. Nnostante gli esiti favorevoli ai cittadini, con condanna alle spese a carico di Eas, però sono sempre questi ultimi a pagarne le spese vive.

La denuncia arriva dall’avvocato Vincenzo Maltese, responsabile dell’associazione di consumatori Codici che da anni si batte per la tutela dei cittadini nei confronti del gestore idrico. “Da quando l’Ente Acquedotti Siciliano è passato dalla liquidazione ordinaria a quella coatta amministrativa (l’equivalente della procedura fallimentare), i disagi per gli utenti sono triplicati – spiega Maltese – . Da allora non è possibile procedere ad allacci, volture, distacchi e tutto ciò che riguarda i contratti. Ma a parte questa circostanza già di per sé grave, tutti coloro che devono difendersi nei vari contenziosi devono sostenere le spese necessarie senza alcuna possibilità di poter recuperare alcun euro, essendo precluse le azioni di recupero coattivo nei confronti degli enti in liquidazione coatta amministrativa”.

“Ma se questo non bastasse – prosegue il responsabile di Codici – i cittadini sono costretti a dovere pagare anche le spese di registrazione delle sentenze che l’Agenzia delle Entrate invia ad entrambe le parti processuali. Si tratta di piccoli importi che solitamente vengono saldati dalla parte soccombente. Il risultato però è che tale onere viene subìto dai cittadini che, seppur vincenti, per evitare iscrizioni a ruolo e l’invio di cartelle esattoriali sono costretti a pagare. Tutto questo non è più accettabile, non è accettabile che in due anni non sia stato individuato un nuovo gestore idrico, non è accettabile che la riforma sia ferma all’Ars e che probabilmente se ne parlerà dopo le elezioni regionali previste per l’autunno di quest’anno”

Secondo Maltese occorre una “presa di posizione decisa ed energica intanto da parte delle amministrazioni pubbliche e degli enti locali che sono il primo interlocutore dei cittadini vessati da tale immobilismo. Occorre che tale gestore venga individuato il prima possibile perché i disservizi e i disagi aumentano giorno dopo giorno”.

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