Il gip del Tribunale di Palermo si pronuncerà nell’udienza preliminare fissata per il prossimo 19 ottobre sulla richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dalla locale Procura della Repubblica, per due ispettori superiori del Corpo Forestale regionale accusati di falso in atto pubblico e calunnia ai danni dell’animalista trapanese Enrico Rizzi.
I fatti risalgono al settembre 2019 e l’indagine della Procura nasce dalla denuncia presentata da Rizzi nell’ottobre dello stesso anno. I due, nella relazione di servizio scritta a seguito di un intervento richiesto da Rizzi, avrebbero attestato il falso. Pur essendo in possesso della necessaria modulistica, infatti, gli avevano riferito di non poter procedere a sanzionare amministrativamente le irregolarità riscontrate nel comportamento di alcuni cacciatori – ragione per la quale l’animalista aveva chiesto la loro presenza – motivando la decisione con il solo fatto che non erano in possesso dei moduli, affermando che avrebbero proceduto in un momento successivo. Nel verbale, invece, avevano scritto di non aver riscontrato irregolarità e riportato anche che Rizzi si era rivolto nei loro confronti con fare alterato e insistente, mentre l’animalista avrebbe fornito elementi utili a sostenere di aver tenuto un atteggiamento solidale e calmo.
Trasmettendo quel verbale al dirigente generale del Corpo Forestale, inoltre, l’avrebbero indotto in errore nel denunciare per diffamazione Enrico Rizzi perché quest’ultimo, in base a quanto riferitogli dai due ispettori, aveva denunciato pubblicamente le “carenze” nell’azione di vigilanza venatoria e di contrasto al bracconaggio di competenza del Corpo Forestale regionale.