Nella vicenda delle estumulazioni disposte per far spazio alle nuove salme da seppellire al Cimitero comunale di Trapani, dopo le polemiche sorte, che in città ha sollevato una serie di osservazioni diventando anche oggetto di polemica elettorale, si registrano le dichiarazioni del sindaco Giacomo Tranchida.
“Per la nostra città – scrive in una nota diffusa alla stampa il primo cittadino – il tempo della concessione, come deliberato dal Consiglio comunale è fissata fino ad un massimo di 40 anni per i loculi o comunque per le sepolture individuali.
Nonostante abbiamo realizzato un padiglione su tre piani, qualche anno fa, per 1.124 loculi, effettuate anche svariate centinaia di esumazioni ed estumulazioni straordinarie ed ordinarie, oggi la necessità di avere nuovi posti/loculi per le dovute sepolture alle tante bare in deposito ha portato l’ufficio tecnico all’applicazione della norma per le estumulazioni in senso cronologico, dalla sepoltura più antica fino massimo al 1926 quale data di decesso. Tale necessitata soluzione, prevista per legge e già adottata da altri città grandi e medie (a Palermo addirittura dal 2006), consentirà una prima disponibilità di circa 600 loculi”.
Il sindaco spiega che “a seguito del Covid, purtroppo, abbiamo avuto anche una incidenza di mortalità di oltre il 25%, passando da una media di 878–857 defunti negli anni 2019-20 a ben 1.028-1.079 negli anni 2021-22. Oltre – prosegue – alle nuove regole che abbiamo proposto, e che sono state deliberate dal Consiglio comunale, tanto per la rateizzazione del costo dei loculi quanto per il ricongiungimento post mortem tra defunti e coniugi seppelliti in diversi Cimiteri della provincia e/o per il ritorno delle salme a Trapani città natia o di residenza”.
Il sindaco di Trapani specifica che “non sono interessate dall’ordinanza le sepolture in cappelle e sarcofaghi privati, qualunque esse siano, comprese quelle avvenute prima del 1926″, che “tutte le salme e i resti mortali (purtroppo ormai ridotti in “polvere“) verranno conservati (peraltro gratuitamente) in apposite cassettine di zinco individuali e nominative, a disposizione delle famiglie, se interessate. Nessun ossario comune pertanto”.
“Le lapidi saranno ricollocate in un ‘muro della memoria‘ previsto nei nuovi padiglioni di cui l’amministrazione comunale ha già – dichiara Tranchida – il progetto definitivo, per 3.600 nuovi loculi per un investimento di oltre 8.000.000 di euro. Nell’attesa di una nuova e più consona collocazione – conclude – le ‘sepolture di valore storico’ resteranno, comunque, al loro posto”.