L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Trapani, appresa la notizia dell’arresto di Alfonso Tumbarello, ha adottato, stamane, i provvedimenti previsti per legge nei confronti di iscritti sottoposti a misure cautelari restrittive di libertà personale”. Lo rende noto il presidente Vito Barraco.
Attualmente, quindi, Tumbarello risulta sospeso ope legis, in base alla misura cautelare a cui è stato sottoposto. L’Ordine rende noto anche che darà corso ad un procedimento disciplinare nei suoi confronti.
“Rimaniamo in attesa – prosegue Barraco – di conoscere l’esito della vicenda giudiziaria, confidando nell’accurato e delicato lavoro della Magistratura e su cui riponiamo massima fiducia”.
“Già nelle settimane scorse – precisa il presidente dell’Ordine dei Medici di Trapani – avevamo audito i due medici indagati, Tumbarello e Zerilli, malgrado non abbiamo mai ricevuto ufficiale comunicazione da parte degli organi inquirenti e giudicanti. È di tutta evidenza, comunque, che il provvedimento adottato nei confronti del dottor Tumbarello necessita, da parte dell’Ordine dei Medici, della giusta cautela fino a quando le risultanze investigative e giudiziarie non saranno meglio definite ed inquadrate”.
“Per quanto riguarda il dottor Filippo Zerilli, del quale – afferma Barraco – apprezziamo la trasparenza che si evince dalla nota stampa diffusa dallo stesso in autonomia – continua Barraco – questo Ordine ha preso atto delle spiegazioni fornite in fase di audizione e, anche in questo caso non avendo ricevuto né solleciti né dispositivi ufficiali da parte degli organi inquirenti, non può che attenersi a quelle regole di deontologia e rispetto etico proprie del Giuramento di Ippocrate a cui ogni medico fa riferimento svolgendo la sua professione”.
“L’Ordine dei Medici della provincia di Trapani rimane in ogni caso vigile ed attento – conclude il presidente – per garantire non solo la trasparenza del proprio modus operandi ma anche il rispetto delle basilari norme di comportamento etico e morale di ogni suo singolo iscritto, fermo restando che non rappresenta né un organo inquirente, né giudicante. Compito, questo, che attiene ad altri Organi dello Stato ai quali ci rimettiamo, come abbiamo sempre fatto, per le opportune misure da intraprendere”.