Il Tribunale di Sciacca, in funzione di Giudice del Lavoro, ha dichiarato legittimo il licenziamento di un dipendente del Comune di Santa Ninfa condannato per peculato.
La vicenda iniziata nel 2013 quando – dopo un controllo ispettivo bancario – il Comune di Santa Ninfa aveva avviato un procedimento disciplinare nei confronti di un dipendente incaricato della gestione e notifica dei titoli cambiari. All’uomo era stato contestato di aver sottratto posta destinata al Segretario comunale e di aver omesso atti che avrebbe dovuto compiere nell’esercizio della propria pubblica funzione. Sulla base di ciò era stato sospeso dal servizio per sei mesi, con privazione della retribuzione.
Successivamente, nel 2015, la Procura della Repubblica di Sciacca aveva notificato al Comune di Santa Ninfa il decreto di fissazione di udienza preliminare emesso dal gup in cui veniva contestato al dipendente il reato di peculato per essersi impossessato impropriamente della complessiva somma di poco più di 64 mila euro spettante all’Istituto bancario. Il dipendente, quindi, era stato licenziato senza preavviso.
L’uomo si era dichiarato estraneo ai fatti e il Comune aveva sospeso il procedimento disciplinare fino alla definizione del giudizio penale. Il processo si è concluso nel 2021 con la condanna e il Comune di Santa Ninfa ha riattivato il procedimento disciplinare sospeso, procedendo al licenziamento senza preavviso. La decisione è stata impugnata dal dipendente davanti al Giudice del Lavoro del Tribunale di Sciacca. Il Comune si è costituito in giudizio con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino che ha sostenuto la legittimità del licenziamento e la correttezza della procedura disciplinare dell’Ente. Il Tribunale di Sciacca, in funzione del Giudice del Lavoro, già in prima battuta, aveva rigettato il ricorso; il dipendente ha proposto opposizione innanzi al Tribunale di Sciacca che l’ha respinta. La sentenza è del 3 gennaio scorso.