Detenuto aggredisce poliziotto penitenziario durante trasferimento da Favignana a Palermo

L'uomo era stato allontanato dal carcere dell'isola proprio per motivi di ordine e sicurezza

Ancora un’aggressione ai danni di appartenenti alla Polizia Penitenziaria, stavolta nel corso di una traduzione dalla Casa di Reclusione di Favignana alla Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo. A darne notizia è il sindacato di categoria CNPP.

Protagonista dell’episodio – avvenuto venerdì scorso – un detenuto, allontanato dal carcere dell’isola per motivi di ordine e sicurezza. L’uomo, durante tutto il tragitto non solo contestava verbalmente contro il trasferimento, insultava gli agenti e minacciava di urinare sul furgone, ma, appena arrivati a Palermo, durante le operazioni di registrazione degli oggetti al magazzino, ha minacciato un assistente capo coordinatore della scorta di dargli un pugno e nel frattempo gli ha sputato contro.

Mentre gli altri poliziotti cercavano di allontanarlo, il detenuto è riuscito a colpire con un violento calcio ai testicoli l’assistente della scodi Trapani, facendolo accasciare a terra. Il poliziotto è stato condotto nell’infermeria del carcere e, a parte il dolore patito, non ha riportato conseguenze fisiche più gravi.

Il CNPP ha espresso solidarietà al poliziotto colpito “È ora di dire basta – si legge nella nota diffusa alla stampa – a queste aggressioni che si ripetono a ritmo continuo e quotidiano a causa della mancanza di seri provvedimenti punitivi.
“Chiediamo – scrive il sindacato – che il nostro capo del Dipartimento si decida a prendere provvedimenti drastici contro chi si rende colpevole di aggressione fisica ai danni di operatori della Polizia penitenziaria ma anche di aggressione e prevaricazione a danno di altri detenuti: chiediamo che per questi soggetti venga applicato immediatamente, e automaticamente l’art.14 bis dell’Ordinamento Penitenziario per sei mesi e che il soggetto venga trasferito fuori regione, in sezioni detentive all’uopo predisposte per contenere i violenti, altrimenti questa spirale di violenza che sembra inarrestabile potrebbe raggiungere il danno irreparabile ovvero la morte di qualche operatore”.

Il CNPP dice “basta con la ‘regionalizzazione’ della pena per questi soggetti. È davvero ora che i detenuti violenti, gli irriducibili, i trafficanti di droga e telefonini vengano isolati dalla massa di detenuti che, invece, vogliono scontare la propria pena aderendo alle opportunità di reinserimento offerte dall’Amministrazione Penitenziaria.

“Chiederemo ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria – concludono il segretario regionale Nico Del Grosso e il coordinatore nazionale funzionari Giuseppe Romano – alla luce della spirale di violenza che si è impadronita della carceri italiane, anche una revisione dell’applicazione della ‘sentenza Torreggiani’ sull’apertura delle celle per almeno otto ore al giorno che favorisce traffici e comportamenti illeciti di difficile controllo a fronte di un organico del Corpo di Polizia penitenziaria ormai ridotto all’osso”.

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