Decreto Aiuti bis, un provvedimento tutt’altro che secondario o provvisorio

Il decreto legge 9 agosto 2022, n. 115 rappresenta uno degli ultimi atti concreti del Governo Draghi, incaricato di gestire i cosiddetti “affari correnti” prima di lasciare spazio al nuovo esecutivo che verrà determinato dalle prossime elezioni

Il Decreto Aiuti bis recante “Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali” potenzia il bonus bolletta per le imprese ed introduce altri provvedimenti a sostegno dell’economia e apre le porte inoltre a misure importantissime, che influenzeranno la vita di imprese e dei cittadini. Vediamo insieme qui di seguito i punti più importanti.

  1. Bonus bollette aziende

Le spese sostenute dai lavoratori per le bollette possono essere rimborsate sino ad un massimo di 516 euro tramite appositi bonus aziendali. Il lavoratore non dovrà fare nulla, sarà l’azienda a dover intervenire tramite opportuni accordi con i sindacati. Il provvedimento è di natura temporanea e si limita al periodo d’imposta 2022  ed è retroattivo.

Limitatamente al periodo d’imposta 2022, in deroga a quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale. DECRETO-LEGGE 9 agosto 2022, n. 115: “Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali.”

Ciò significa che per queste categorie di spesa il lavoratore non sarà soggetto a IRPEF fino alla soglia indicata e gli importi saranno deducibili dal reddito d’impresa. In altre parole, non concorreranno a formare il reddito imponibile le somme rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento di bollette di acqua, luce e gas.

2 . Taglio di oneri e IVA

il Governo sceglie di seguire la strada tracciata finora, relativa al taglio di oneri di sistema e IVA. Anche nel quarto trimestre del 2022, quindi:

  • azzeramento degli oneri di sistema delle bollette luce e gas
  • L’IVA delle bollette gas viene ridotta al 5%.

3 . Rinnovo e rafforzamento del bonus sociale

Il decreto Aiuti bis, rafforza il bonus sociale, sempre con riferimento a due categorie di cittadini:

  • Utenti in situazioni di svantaggio economico con ISEE fino a 12,000 euro
  • Utenti in gravi condizioni di salute.

L’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) provvederà quindi ad aumentare il bonus che andrà a mitigare le spese per le bollette luce e gas nel periodo finale dell’anno, ovvero quello compreso tra ottobre e dicembre.

4 . Condizioni contrattuali invariate

L’art. 3 del Decreto Aiuti Bis rappresenta una novità importantissima e fondamentale in quanto sospende le modifiche unilaterali delle condizioni dei contratti di fornitura fino ad aprile 2023.

Pertanto, da ora fino alla prima parte del prossimo anno, gli operatori luce e gas non potranno modificare le condizioni del contratto in maniera unilaterale. Si tratta di una misura che investe anche i preavvisi già inviati ai clienti, e che punta quindi a stabilizzare l’offerta di forniture in un periodo – quello autunnale e invernale – che si preannuncia decisamente difficile.

“Fino al 30 aprile 2023 è sospesa l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo ancorché sia contrattualmente riconosciuto il diritto di recesso alla controparte. Fino alla medesima data di cui al comma 1 sono inefficaci i preavvisi comunicati per le suddette finalità prima della data di entrata in vigore del presente decreto, salvo che le modifiche contrattuali si siano già perfezionate.” DECRETO-LEGGE 9 agosto 2022, n. 115: “Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali.”

5 . Crediti d’imposta per le imprese

Il decreto pensa anche alle aziende. In questo senso va letto il ritorno dei crediti d’imposta a favore delle imprese, estesi anche al quarto trimestre, ed equiparati alle agevolazioni già introdotte per società energivore e gasivore. Pertanto, anche le attività che non rientrano in tali categorie speciali vedranno una diminuzione delle spese per il pagamento delle fatture di luce e gas.

6 . Prezzi calmierati per over 75

Le persone con più di 75 anni che si trovano in uno stato di disagio fisico o economico godranno di un ulteriore alleggerimento del prezzo del gas, in modo da far fronte agli aumenti del costo di approvvigionamento. L’iniziativa coinvolge anche i disabili, chi risiede nelle isole minori scarsamente connesse o in abitazioni di emergenza a seguito di una calamità.

Se da un lato siamo felici di vedere la costante presenza del Governo (anche in un momento come questo, poco felice) dall’altro la preoccupazione per un inverno difficile è sempre presente. La svolta del decreto Aiuti bis, a mio avviso, risiede nell’art. 3. Recentemente sono state tante le comunicazioni poste in essere dai fornitori che annunciavano la variazione dei corrispettivi, causando preoccupazione a tanti utenti che hanno dovuto attivarsi per trovare un nuovo Ente quanto più competitivo. Scelte difficili, se pensiamo che attualmente la materia prima ha raggiunto un costo abbastanza alto, a prescindere dalla realtà energetica fornitrice. Adesso gli utenti saranno tutelati sia dall’art. 3, sia dalla durata delle condizioni economiche stipulate con il proprio fornitore. Prima del nuovo decreto, l’unico dato che poteva confortare il cliente era la durata delle condizioni economiche. Infatti per 24 mesi (durata stabilita dal fornitore) non potevano essere effettuate variazioni circa il prezzo della materia prima. Ultimamente però, questa sicurezza stava venendo meno e sovente i fornitori, nonostante la validità della promozione, annunciavano modifiche unilaterali del contratto. Ecco che, grazie all’art. 3, ciò non sarà più possibile.

Altra manovra importante riguarda il rimborso delle spese sostenute dai lavoratori per il pagamento delle fatture. Il fringe benefit (retribuzione corrisposta al lavoratore in busta paga da parte dell’azienda e che si aggiunge alla retribuzione) farà di fatto aumentare la busta paga del lavoratore e quindi anche il reddito annuo, ma non concorrerà a formare il reddito imponibile.

Ci auguriamo che questi interventi possano, di fatto, fare la differenza in senso positivo nell’ammontare delle spese annue di una famiglia tipo che, in aggiunta ad una buona condotta intesa in termini di risparmio energetico, cercando quindi di evitare sprechi, eviterà di andare in sofferenza soprattutto nei mesi invernali.

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