Il Comune di Trapani ha affrontato un nuovo problema finanziario legato all’Ente Luglio Musicale Trapanese, che ha ricevuto un pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate a causa di un debito di 50.000 euro relativo agli anni 2016, 2017 e 2018.
Inizialmente, l’ente aveva accumulato debiti più consistenti, ma dopo lunghe negoziazioni con l’Agenzia delle Entrate, è riuscito a ottenere una riduzione del pignoramento a 50.000 euro. Il Comune di Trapani ha deciso di coprire questo debito impegnando la somma prestabilita.
La situazione finanziaria dell’Ente Luglio Musicale Trapanese è stata oggetto di discussione recente in Consiglio comunale, quando il consigliere Maurizio Miceli ha sollevato preoccupazioni riguardo alla mancata presentazione di relazioni semestrali, alle difficoltà nei bilanci e alla situazione economica precaria dell’ente.
Tuttavia, il consigliere delegato Natale Pietrafitta ha sottolineato che il pignoramento non dovrebbe essere interpretato come un segnale imminente di chiusura o fallimento dell’ente. Ha affermato che questa situazione non dovrebbe mettere in agitazione chi è coinvolto nell’organizzazione dell’ente.
È importante notare che, nonostante le difficoltà finanziarie, il Bilancio consuntivo del 2022 dell’Ente Luglio Musicale Trapanese è stato recentemente approvato dal Consiglio d’Amministrazione dell’ente, che sta anche esaminando possibili interventi per affrontare la situazione debitoria ereditata dalle gestioni precedenti. La risposta di Pietrafitta, però, non soddisfa Miceli che ha attaccato nuovamente.
«Prendo atto – dice Miceli – delle dichiarazioni del Consigliere Pietrafitta intervistato a Telesud e lo invito ad un semplice sforzo di memoria: “stiamo cercando soluzioni per salvare il salvabile, perché altrimenti basta staccare la spina” e ancora l’invito a istituire una commissione di inchiesta, e ancora “noi lavoriamo per tentare di salvare il Luglio”, di nuovo, “la politica rinnova oggi l’impegno, questa amministrazione, di fare tutto il possibile per salvare il Luglio” e in ultimo la richiesta alle Regione di dare man forte per salvare l’Ente. Queste preoccupazioni, questi intendimenti, non sono l’ipotesi accusatoria di un consigliere comunale di opposizione ma l’ammissione di uno stato delle cose drammatico dichiarato dal sindaco Tranchida, dante causa di Pietrafitta e dell’intero CdA. Delle due l’una, o Pietrafitta ha confuso me con Tranchida, lo trovo difficile non avendo io alcun accento milanese, oppure lo sconfessa, anzi lo denuncia di dire falsità, circostanza ben più grave se si pensa che questi è socio unico dell’Ente. Prendiamo atto solo di una cosa: “che c’è tanta confusione sotto il cielo del teatro Di Stefano”. Pietrafitta ha dichiarato che nei giorni scorsi è stato approvato il consuntivo 2022 – continua Miceli – , vogliamo sapere quali sono i numeri. I cittadini hanno il diritto di sapere, presenterò immediatamente richiesta di accesso agli atti sui verbali del CdA relativi al bilancio, li trasmetterò agli organi di controllo, chiederò la convocazione in commissione ed in Consiglio dell’avvocato Pietrafitta e dei soggetti a vario titolo coinvolti, scandaglieremo ogni cosa per capire se a dire il vero sia il sindaco nel confessare i limiti propri e dell’Ente o il consigliere delegato da lui scelto nello sconfessarli».