Sono 21 i Comuni della provincia di Trapani che hanno risposto alla richiesta del presidente dell’ATI Idrico, Francesco Gruppuso, sindaco di Calatafimi Segesta, per cercare di arginare la crisi idrica in atto in tutto il territorio siciliano e che colpisce anche il Trapanese.
Diverse sono le schede presentate per cercare nuove fonti di approvvigionamento idrico, come pozzi dismessi, sorgenti, condutture di adduzione, pompe di sollevamento, autobotti, con svariati milioni di euro di richieste di finanziamento. In base a tali progetti del territorio trapanese e delle altre province siciliane, la Giunta regionale ha chiesto lo stato di emergenza nazionale per ottenere nuovi ed ingenti fondi di finanziamento per interventi urgenti in vista di una estate che si prospetta critica, oltre a chiedere anche i dissalatori, ormai necessari a fronteggiare l’emergenza.
La speranza è – si legge nella nota diffusa dall’ATI idrico – che le richieste vengano accettate e quindi autorizzati gli interventi con immediati decreti di finanziamento.
Il presidente Gruppuso ringrazia i Comuni che hanno risposto all’appello e l’architetto Falzone, dirigente del Libero Consorzio Comunale di Trapani nonché dell’ATI TP, per il lavoro di coordinamento. I cittadini del Trapanese sono invitati a fare la loro parte attenendosi alle ordinanze sindacali per un uso parsimonioso dell’acqua, evitando gli sprechi.