Covid e Rete ospedaliera, nel Trapanese avviato ritorno alla normalità

Attivati tre percorsi separati: pazienti ordinari, pazienti covid con sintomatologia polmonare e pazienti positivi asintomatici covid con malattie concomitanti

In relazione al trend di lenta diminuzione della pandemia Covid sul territorio, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani sta realizzando un percorso graduale di ritorno alla normalità degli assetti organizzativi degli ospedali.

Sul fronte delle ospedalizzazioni, anche nel Trapanese si sta registrando una lenta ma progressiva riduzione: attualmente sono 48 i pazienti Covid, di cui 4 in RSA, 36 in degenza ordinaria, 8 in sub intensiva e nessuno in Terapia intensiva.

Con l’ultima ondata si è aperto uno scenario differente e pertanto l’Azienda ha pianificato un approccio clinico ed organizzativo mirato. La fase attuale della pandemia, infatti, è caratterizzata da un’alta diffusione del virus ma con una sintomatologia meno grave rispetto alle precedenti ondate. Inoltre, rispetto alle fasi precedenti, sta cambiando la tipologia di paziente ospedaliero: infatti circa la metà dei pazienti ospedalizzati positivi al covid non ha sintomatologia polmonare ma è ricoverata per altre patologie acute. Sono ricoverati, cioè, non per il covid ma con il covid.

Questo fenomeno ha richiesto un cambiamento del modello di cura e uno sforzo organizzativo maggiore – sottolineano dall’ASP – perché è necessario creare all’interno degli ospedali tre percorsi clinici separati: pazienti ordinari, pazienti covid con sintomatologia polmonare e pazienti positivi asintomatici covid con altre malattie concomitanti.

Alla luce di questa evoluzione, l’ASP di Trapani ha già avviato un programma che prevede la creazione nei vari presidi ospedalieri provinciali di percorsi e aree di ricovero differenziate per queste tipologie di pazienti.
Al “Sant’Antonio Abate” di Trapani sono attivi 4 posti covid dedicati all’Ostetricia e Ginecologia e sono in fase di attivazione negli altri ospedali della provincia reparti multidiciplinari per pazienti covid asintomatici.

Per quanto riguarda l’ospedale di Marsala, il percorso di ritorno alla “normalità” è in fase di attuazione: dallo scorso 18 maggio è stato riattivato il reparto di Cardiologia-UTIC e elle scorse settimane sono state riallestite due sale operatorie per l’attività ordinaria. L’attività chirurgica non covid dovrebbe riprendere entro la prima settimana di giugno.

Per far fronte all’emergenza, è stato necessario durante le varie fasi della pandemia riorganizzare servizi e discipline, non solo di Marsala ma di tutta l’Azienda, trasferendo da un ospedale all’altro personale e reparti. Tutti gli ospedali, anche quelli che non hanno ospitato reparti covid, in particolare quelli di Trapani, Castelvetrano ed Alcamo, hanno infatti dato il loro contributo in termini di risorse professionali, con reparti trasferiti e/o accorpati, ad esempio la Pneumologia di Trapani trasferita temporaneamente a Marsala, la Neurologia di Mazara del Vallo trasferita temporaneamente a Castelvetrano, l’Urologia di Marsala trasferita temporaneamente a Mazara del Vallo, le cardiologie e le anestesiologie di tutti i presidi fortemente ridimensionate per dare supporto ai reparti covid.

“Guardando al lavoro fatto negli ultimi due anni – commenta il Commissario straordinario Paolo Zappalà – la direzione aziendale rinnova la gratitudine a tutti i colleghi, sanitari in primis, per il gran lavoro svolto, sul territorio, nei presidi ospedalieri e nei centri vaccinali.
Rinnova inoltre, l’impegno alla valorizzazione e allo sviluppo della rete ospedaliera della provincia di Trapani che deve puntare sempre più sulla creazione di poli di eccellenza, diversificando le attività tra ospedali, mettendo insieme la casistica ed investendo in tecnologie”.

“Vanno abbandonate – ribadisce Zappalà – logiche di contrapposizione tra territori e tra ospedali provinciali, costruendo percorsi assistenziali in una logica di “rete” in modo che i cittadini del Trapanese possano trovare, magari non nell’ospedale più vicino ma comunque all’interno del territorio provinciale, servizi e prestazioni qualificate. Solo così sarà possibile essere attrattivi professionalmente per i medici e il personale sanitario che rappresentano il capitale e la linfa vitale per lo sviluppo di ogni Azienda Sanitaria.

Va ricordato che, per fronteggiare l’emergenza pandemica l’ASP di Trapani ha attuato un piano di parziale riconversione degli ospedali “Abele Ajello” di Mazara del Vallo e “Paolo Borsellino” di Marsala in Covid Hospital, garantendo l’assistenza a circa 2.000 ricoverati covid, mantenendo i servizi clinici ordinari per le altre patologie, anche se in misura ridotta e, per alcune di esse, dovendosi spostare in un ospedale di un’altra città della provincia.

L’ospedale di Marsala, interessato dal maggior numero di posti letto covid ed unico presidio provinciale ad ospitare servizi ad alta intensità di cura (sub intensiva e terapia intensiva covid), grazie alla rigorosa separazione dei percorsi interni, ha continuato – anche durante le fasi più acute della pandemia – ad erogare molteplici servizi e prestazioni di ricovero non covid: sono rimasti operativi il Punto nascita, la Ginecologia, la Pediatria, il Pronto soccorso, la Nefrologia con dialisi, per una fase anche la Cardiologia. Sono state anche potenziate le apparecchiature diagnostiche, di laboratorio e radiologiche, tra tutte si segnala l’acquisizione di una seconda apparecchiatura TAC, 128 slices, unica in tutta l’Asp.

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