Coronavirus, Sicilia in zona arancione

Lo stabilisce la nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza

“Zona arancione” per Sicilia, Calabria, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Lo prevede una nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza e che entrerà in vigore a partire da domenica 10 gennaio. Il provvedimento arriva sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia. Ma già da domani, e per il fine settimana, era prevista la zona arancione in tutto il territorio nazionale.

Secondo quanto emerge dalla bozza del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute relativo al periodo 28 dicembre-3 gennaio, “Calabria, Emilia Romagna e Lombardia mostrano un Rt significativamente maggiore di 1, altre sei lo superano nel valore medio (Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta), altre quattro hanno un valore uguale, come la Puglia, o che lo sfiora come Lazio, Piemonte, Veneto.

“Siamo preoccupati per l’attuale andamento della curva dei contagi in Sicilia – ha commentato il presidente Musumeci – per questo abbiamo chiesto al ministro Speranza, che ringrazio, di anticipare di almeno una settimana il provvedimento di istituzione della zona arancione per la Sicilia. Nonostante l’indice Rt dell’Isola non prevedesse infatti questa classificazione, con grande senso di responsabilità abbiamo, così, previsto misure più stringenti a salvaguardia del nostro territorio”.

Le restrizioni per la zona arancione prevedono il divieto di spostamento tra Regioni e quello verso i capoluoghi di provincia ma sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai confini.

È confermata la possibilità di un’uscita al giorno verso abitazioni private di parenti e amici all’interno del proprio comune, viaggiando in due adulti, più gli under 14 eo i non autosufficienti, mentre sono vietati fuori dal comune. Gli spostamenti verso altri comuni restano consentiti solo per motivi di lavoro, salute o necessità.

Bar e ristoranti restano chiusi, con la sola possibilità della consumazione d’asporto o la consegna a domicilio (fino alle 22). I negozi, invece, possono restare aperti, conformemente alle regole della zona arancione, mentre i centri commerciali restano chiusi. Aperti supermercati, farmacie e tabaccai ma anche attività commerciali al dettaglio. Parrucchieri ed estetisti potranno svolgere piena attività, a differenza delle palestre, ancora chiuse.

È consentito svolgere sia attività motoria, individualmente e in prossimità della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione, sia attività sportiva ma anche questa solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Le feste all’interno di locali pubblici e privati sono sempre vietate. Resta in vigore il coprifuoco dalle ore 22 alle ore 5.

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