Forse la parola fine al coronavirus verrà scritta dai miei colleghi della Nefrologia di Bergamo in collaborazione con l’istituto di Ricerca Mario Negri di Milano.
La sperimentazione prevede l’estrazione degli anticorpi da pazienti guariti dal Covid-19 che vengono infusi in malati gravissimi, con rapido miglioramento del quadro clinico già in 2-3 giorni.
La nuova tecnica è nata da un’intuizione dei medici della Nefrologia, che hanno riconvertito un macchinario finora servito per curare la nefropatia membranosa, una malattia dei reni dovuta ad anticorpi che impazziscono e aggrediscono l’organo distruggendolo.
Piero Luigi Ruggenenti, direttore dell’unità di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Bergamo ha avuto l’intuizione di provare ad estrarre gli anticorpi dai soggetti guariti e da qui la nascita della promettente terapia. Al progetto hanno partecipano dando un contributo determinante anche i medici Stefano Rota e Diego Curtò.
Piero Luigi Ruggenenti ha affermato: “Per la malattia dei reni il macchinario estrae quasi tutti gli anticorpi nocivi che finiscono in una sacca che poi buttiamo”. Allora si sono resi conto che avrebbero potuto applicare la procedura sottoponendo pazienti guariti dal Covid-19, in modo da prendere i loro utilissimi anticorpi ed infonderli ai pazienti gravissimi Covid positivi intubati in rianimazione con gravissima insufficienza respiratoria che è regredita in pochi giorni!
Segue il link con l’intera intervista Piero Luigi Ruggenenti ed ai suoi collaborati, coordinati da Giuseppe Remuzzi, anche lui nefrologo, direttore dell’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano
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