Hanno presentato denuncia ai Carabinieri i familiari dei coniugi le cui salme sono state estumulate per errore dal loculo che li ospitava al Cimitero comunale di Trapani.
Anche l’amministrazione comunale ha avviato un’inchiesta interna per comprendere come sia stato possibile che, nonostante la famiglia avesse provveduto per tempo al rinnovo della concessione cimiteriale, per la durata 40 anni, la tomba sia stata aperta e le salme prelevate per essere destinate all’ossario comunale.
I fatti sono avvenuti venerdì scorso, 16 febbraio, quando i figli della coppia si sono recati al Cimitero per portare dei fiori alla madre di cui, l’indomani, sarebbe ricorso l’anniversario della morte. “Arrivati davanti al loculo – racconta Giusy Oddo, una delle figlie – ci siamo accorti che non c’era più la lapide né le salme dei nostri genitori. Ci siamo recati immediatamente presso gli uffici dei Servizi cimiteriali ma gli addetti ci hanno risposto che ciò che riferivamo era impossibile dato che avevamo scelto il rinnovo della concessione, che la nostra pratica era in ordine e il bonifico di 1.200 euro era stato fatto nei tempi previsti, esattamente il 2 febbraio”.
I familiari, presi dallo sconforto, hanno insistito perché si giungesse subito a capire dove erano stati collocati i resti dei loro genitori che sono stati poi rintracciati in un sacchetto depositato insieme ad altri in un’area del Cimitero.
Comprensibile il loro shock, tanto che, l’altra figlia, Maria, ha accusato un malore mentre si trovava anch’ella al Cimitero ed è stata condotta in ospedale dove tuttora si trova ricoverata.
“In questo frangente non ci siamo sentiti compresi, né assistiti adeguatamente dagli addetti – sottolinea Giusy – una situazione che non auguro di vivere a nessuno. A questo punto, oltre che vengano accertate le responsabilità, chiediamo che sia effettuato sui resti attribuiti a mia madre l’esame del DNA”.
Il sindaco Giacomo Tranchida, venerdì stesso, ha contattato la donna manifestando rincrescimento per quanto accaduto e anche l’assessore comunale ai Servizi cimiteriali, Giuseppe la Porta, che era presente al momento dei fatti, ha dato disposizione agli uffici di ricostruire cosa sia andato storto nella procedura. Nella stessa giornata del 2 febbraio, infatti, mentre i familiari pagavano la concessione, i loro cari venivano “sfrattati” dalla loro ultima dimora. Ad oggi, i figli non hanno notizia se i resti siano stati ricollocati nella tomba.
Ma i disservizi al Cimitero comunale non si fermano a questo caso dato che, come lamentato da diversi familiari anche sui social, le salme dei defunti stentano a trovare immediata sepoltura.
“Al momento ci sono 79 salme in attesa di essere tumulate – riferisce l’assessore La Porta – e le operazioni sono rallentate per i vari passaggi legati alle estumulazioni, non ultima la disponibilità, solo una volta a settimana, del medico dell’Asp che deve attestare le condizioni delle salme per autorizzare o meno la loro rimozione.
A breve si procederà ad avviare il procedimento per circa 60 loculi che dovrebbero tornare disponibili. Quanto alla vicenda dell’errore che ha riguardato i genitori dei signori Oddo, desidero far giungere loro tutta la mia vicinanza e le scuse per questo disservizio”.