Chiesta condanna a 7 anni e 4 mesi per l’ex senatore Antonio D’Alì

L'ex politico trapanese accusato di concorso esterno in associazione mafiosa

Chiesta condanna a 7 anni e quattro mesi per l’ex senatore di FI Antonio D’Alì, attualmente sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa davanti alla Corte d’Appello di Palermo.

Lo riporta un lancio dell’AGI in riferimento alla richiesta avanzata dalla sostituta procuratrice generale Rita Fulantelli al termine di una requisitoria durata due ore, durante la quale ha ricostruito gli episodi contestati all’ex politico trapanese.

Il processo, sin dal primo grado di giudizio, iniziato nel 2011, si svolge con il rito abbreviato che comporta la riduzione di un terzo della pena.

“Con il suo operato ha consapevolmente e fattivamente contribuito al sostegno e al rafforzamento di Cosa Nostra – ha detto la pg durante il suo intervento davanti ai giudici – mettendo a disposizione le proprie risorse economiche e successivamente il proprio ruolo istituzionale di senatore della Repubblica e di sottosegretario di Stato”.

Il processo attualmente in corso è quello di Appello bis, dopo l’annullamento della Cassazione del precedente giudizio di assoluzione e prescrizione per i fatti precedenti al 1994.

Nel corso dell’udienza, presieduta dal giudice Antonio Napoli, hanno concluso anche le parti civili costituite: il Comune di Castellammare del Golfo, l’associazione antiracket e antiusura alcamese, l’associazione antiracket e antiusura di Castellammare del Golfo, il Centro studi “Pio La Torre”, l’associazione antimafia e antiracket la Verità Vive onlus, l’associazione Libera e l’associazione antirackt “Io non Pago”. L’udienza è stata rinviata al prossimo 5 luglio per le conclusioni dei legali di D’Alì.

Qualche settimana fa la Corte di Cassazione aveva confermato la revoca della misura di prevenzione dell’obbligo di dimora a Trapani che era stato imposto all’ex senatore su richiesta della Dda di Palermo e poi annullata lo scorso anno dalla Corte d’Appello siciliana.

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