Castelvetrano, sequestrati beni per 1 milione di euro a ex consigliere comunale [VIDEO]

Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani

Eseguito dai Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Trapani il provvedimento di sequestro di beni del valore di circa 1 milione di euro, emesso dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, su proposta della Procura Distrettuale di Palermo, nei confronti di Calogero Giambalvo, della moglie Ninfa Vincenzini e del prestanome Roberto Siragusa.

Già consigliere comunale di Castelvetrano, Giambalvo era rimasto implicato nel processo “Eden” II, insieme ad altri, per la partecipazione a Cosa nostra e, sia in primo sia in secondo grado, era stato poi assolto dagli addebiti contestati. Imputato innanzi al Tribunale di Marsala nel processo scaturito dall’operazione “Anno Zero” per una tentata estorsione aggravata dall’aver commesso il fatto per agevolare le attività dell’organizzazione mafiosa – è stato condannato dal Tribunale di Trapani nel settembre 2020 per lo stesso delitto.

Il suo nome è emerso anche nell’ambito dell’indagine “Scrigno” sui rapporti tra mafia e politica, per il particolare attivismo nel corso delle elezioni politiche del febbraio 2013. In questo contesto, si inseriscono le dichiarazioni del defunto collaboratore di giustizia Lorenzo Cimarosa, legato da rapporti di parentela con il boss latitante Matteo Messina Denaro, che lo ha indicato come incaricato di tenere i rapporti tra le famiglie mafiose di Castelvetrano e Castellammare del Golfo.

Il provvedimento di sequestro dei beni si fonda sulle risultanza dell’indagine “EDEN” II del ROS che hanno documentato varie attività illecite del mandamento mafioso di Castelvetrano, accertando il ruolo di vertice al tempo assunto da Francesco Guttadauro dopo gli arresti di Salvatore Messina Denaro e Giovanni Filardo. Guttadauro, ricevuta l’autorizzazione del boss latitante, aveva avviato la riorganizzazione della struttura criminale, attraverso nuove affiliazioni e l’esercizio di un pervasivo e rigido controllo del territorio attuato con metodi violenti e intimidatori.

I beni sequestrati, localizzati a Castelvetrano, sono costituiti da un’azienda, un’abitazione, un capannone industriale, tre autovetture, numerosi rapporti bancari e una polizza assicurativa. GUARDA IL VIDEO

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