Caso Denise, l’anonimo racconta nella lettera: “La vidi in macchina a Mazara con tre persone”

Il particolare, contenuto nella lettera inviata a "Chi l'ha visto" è stato rivelato nella puntata di ieri sera

“Sono diciassette anni che so e sono serissimo, il 100% della realtà dei fatti sulla scomparsa di Denise Pipitone. Io non ho parlato prima per paura”, la lettera anonima inviata all’avvocato Giacomo Frazzitta è stata inviata anche alla redazione di “Chi l’ha visto?”. Da settimane la trasmissione di Rai 3 si sta nuovamente occupando del caso di Denise Pipitone, scomparsa l’1 settembre 2004 a Mazara del Vallo, riportandolo al centro dell’interesse mediatico ma anche degli inquirenti.

“Ci è arrivata questa lettera anonima che è composta da ben tre pagine dense di notizie. Una lettera in cui un anonimo dice di aver visto Denise. Dice di aver visto Denise in una macchina, con chi l’ha vista e cosa ha visto davvero. Quella che ho in mano è una copia, la lettera è a disposizione della Procura. La stessa lettera che è arrivata a Giacomo Frazzitta perché ci siamo ovviamente confrontati”, ha esordito Federica Sciarelli nella puntata di ieri sera.

La conduttrice nella seconda parte della trasmissione ha rivelato una parte del contenuto: “Le lettere anonime se non sono supportate da qualcosa, non dico una fotografia, rimangono lettere anonime. Lui descrive una scena di cui dice di essere sicuro, stava nella sua automobile a Mazara del Vallo quando viene affiancato da un’altra auto, viene toccato allo specchietto e vede cosa c’è nell’altra macchina. Dice di aver visto Denise e che ci sono tre persone”.

Il racconto si ferma con Sciarelli che invita l’anonimo a fare un passo avanti: “Quello che diciamo è che se sapete qualcosa parlate, in anonimato è troppo poco. Sono passati diciassette anni”. Un appello che è già stato rivolto non solo dall’avvocato Frazzitta ma anche da Piera Maggio: “Le chiedo di farsi sentire – ha detto all’anonimo – nei modi che lei ritenga opportuno, faccia in modo di mettere fine a tutto questo dolore. Non solo noi, è l’Italia intera che glielo chiede”.

“Quelle due donne sono terribili, sarebbero state capaci di tutto, secondo me”, ha affermato Alberto Di Pisa, ex procuratore capo di Marsala, parlando di Anna Corona e della figlia Jessica nell’intervista rilasciata a “Chi l’ha visto?” e andata in onda sempre nella puntata di ieri sera. “La tesi che io ho sempre sostenuto e che continuo a sostenere – ha proseguito il magistrato – è che questa vicenda nasce in ambito famigliare. Jessica, figlia del papà biologico di Denise, riteneva la piccola la causa della distruzione della sua famiglia. Secondo noi è stata lei a prelevare la bambina quel giorno, per poi darla ad altre persone che a loro volta l’hanno affidata agli zingari”. Di Pisa sottolinea che una nuova inchiesta avrebbe bisogno di nuovi elementi per non arenarsi come accadde allora.

“Chi l’ha visto?” si è poi soffermato sulla figura di Claudio Corona, fratello di Anna, raccontato attraverso le parole di uomo che non ha voluto mostrarsi: “Quando andavamo a ballare – ha raccontato davanti la telecamera – c’erano spesso delle retate ma la maggior parte delle volte, in un modo o in un altro, Claudio ed io riuscivamo ad andare via prima dell’arrivo della Polizia. Aveva il rispetto di personaggi malavitosi di un certo calibro che frequentava anche. Io ho avuto modo di ascoltare, una sera che ero andato a trovarlo a casa sua, mentre parlando con la sorella le diceva di non infastidirlo, ricordandole cosa lui aveva fatto per lei“.

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