Alcuni Tribunali, tra i quali quelli di Marsala, Milano, Savona, Torino hanno accolto i primi ricorsi per il riconoscimento della Carta del docente anche ai docenti precari, attribuendo anche 3 mila euro di risarcimento per le 5 annualità precedenti.
Sulla casa della sentenza del Consiglio di Stato n.1842/2022, i giudici stanno, di fatto, riparando ad un’ingiustificata disparità di trattamento tra docenti di ruolo e precari per l’acquisto di strumenti, risorse e opportunità di formazione in servizio.
“Non può esserci disparità di trattamento, anche il docente a tempo determinato deve avere il “beneficio della Carta del docente – spiega l’avvocato Vincenzo Maltese, dirigente dell’Associazione Codici Centro per i Diritti del Cittadino – atteso che, ai sensi degli artt. 63 e 64 del CCNL di categoria, l’Amministrazione scolastica ha l’obbligo di fornire a tutto il personale docente, senza alcuna distinzione tra docenti a tempo indeterminato e a tempo determinato, “strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio”, tra le quali certamente può comprendersi la Carta del docente”.
La Carta del Docente – introdotta dall’articolo 1 comma 121 della L. 107/2015 – è “un bonus da utilizzare per l’acquisto di libri, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema o per iscriverti a corsi di laurea e master universitari, a corsi per attività di aggiornamento, svolti da enti qualificati o accreditati presso i Ministeri dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Per questo, conclude Maltese – per conto di alcuni nostri iscritti abbiamo già predisposto le lettere di messa in mora nei confronti del Ministero dell’Istruzione“.