Capitale Italiana del libro 2024, Trapani tra le cinque città finaliste

Verdetto finale nei primi giorni di febbraio

Trapani entra tra le cinque finaliste in competizione per diventare Capitale Italiana del Libro 2024. Lo ha dichiarato presidente della commissione Franco Bruni.

Il progetto presentato dal Comune di Trapani e dal suo Assessorato alla Cultura dovrà ora passare per l’audizione del prossimo 31 gennaio, il verdetto finale si conoscerà ai primi di febbraio.

Il titolo viene assegnato a seguito di un bando pubblico del Ministero della Cultura. Nel 2023 era andato alla città di Genova.
Le candidature a questo tipo di titoli forniscono un grande risalto ai territori coinvolti. Queste designazioni, infatti, non solo riconoscono l’importanza culturale delle città, ma stimolano anche l’interesse turistico, promuovono lo sviluppo locale e consolidano la reputazione della comunità prescelta a livello nazionale e internazionale.

Il percorso prima della candidatura è molto lungo, fatto di incontri e idee: viene realizzato uno studio delle risorse culturali, vengono progettate iniziative per migliorare l’offerta culturale e si stabiliscono partnership con istituzioni culturali e comunità locali. Viene stilato un dossier che evidenzia le ragioni per cui la città merita il titolo, mettendo in luce il patrimonio culturale, le iniziative in corso e il potenziale di crescita culturale.

“Arrivare in finale è, per tutta l’Amministrazione, un motivo di grande orgoglio – dichiarano il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida e l’assessora alla Cultura Rosalia d’Alì – .Il dossier di Trapani come Capitale Italiana del Libro 2024 la ricchezza storica e culturale della città e si lega alla candidatura a Capitale Italiana della Cultura”.

Negli ultimi anni è stato sviluppato un percorso virtuoso con tappe ed eventi dedicati. Trapani è, infatti, stata sede degli Stati generali dei Patti per la Lettura a cura del Cepell (il Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura).

La candidatura presentata da Trapani si basa su un processo di riflessione sulla povertà educativa e la fuga dei giovani, cercando di capitalizzare l’esperienza di iniziative culturali e collaborazioni intercomunali. Gli obiettivi includono la creazione di un processo di cittadinanza attiva, coinvolgendo la comunità e promuovendo la lettura.
Quattro le direttrici strategiche: partecipazione, inclusione sociale, formazione e diversità culturale. La partecipazione è stata promossa attraverso il Catalogo Collettivo delle biblioteche e la Rete BiblioTP, con iniziative come festival e rassegne. La firma del Protocollo d’intesa ha consolidato la collaborazione tra 30 rassegne e festival letterari.

Oltre 250 realtà hanno sottoscritto Patti per la lettura e nove città del Trapanese sono riconosciute come “Città che legge”. In occasione della candidatura sono previste azioni specifiche – tra cui nuovi spazi culturali come il Complesso San Domenico – e iniziative di coesione sociale per promuovere la lettura e formare nuove competenze.
Il dossier enfatizza il coinvolgimento della comunità e l’innovazione sociale, con l’obiettivo di creare un profondo cambiamento sociale e culturale nella città di Trapani.

“Ringraziamo – dicono Tranchida e d’Alì – lo staff di progettazione, tutti gli attori del territorio che stanno sostenendo la nostra candidatura, l’Assessorato regionale dei Beni Culturali e Identità Siciliana, tra i sostenitori del dossier oltre numerosi Enti culturali pubblici e privati, la Soprintendenza per i Beni Culturali di Trapani, la rete delle Biblioteche della provincia di Trapani, i Comuni facenti parte del Libero Consorzio, i festival letterari e, ancora, i lettori e le biblioteche. La forza della candidatura di Trapani come Capitale Italiana del Libro è nella determinazione e nell’impegno dimostrati finora”.

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