I carabinieri del Ros hanno arrestato Alfonso Tumbarello, il medico di Campobello di Mazara finito sotto indagine per aver curato Matteo Messina Denaro durante la latitanza. I reati contestati sono concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico. Il medico aveva in cura il finto Andrea Bonafede, l’alias utilizzato dal boss mafioso per ricevere le cure mediche presso la clinica “La Maddalena” di Palermo dove è stato catturato lo scorso 16 gennaio.
Il provvedimento è stato disposto dal gip di Palermo che ha accolto la richiesta avanzata dalla Procura. Secondo le indagini sarebbe stato Tumbarello a firmare le ricette e le prescrizioni mediche utilizzate dal boss, intestate falsamente ad Andrea Bonafede per oltre due anni, con più di un centinaio di prescrizioni sanitarie e di analisi.
Tumbarello, si legge nel provvedimento, ha così garantito al capomafia non solo le prestazioni necessarie per le gravi patologie di cui soffriva ma gli ha assicurato riservatezza sulla sua reale identità e, dunque, gli ha consentito di continuare a sottrarsi alla cattura e di restare a Campobello di Mazara.
I pm lo avevano iscritto nel registro degli indagati fin dal 17 gennaio, il giorno dopo l’arresto del capomafia di Castelvetrano. Nelle settimane scorse lo studio del medico è stato perquisito e Tumbarello era già stato sentito dagli investigatori.
In manette è finito anche il factotum di Messina Denaro, Andrea Bonafede, cugino e omonimo del geometra, già in carcere, che ha prestato l’identità al boss. A lui i pm contestano il favoreggiamento e la procurata inosservanza di pena, aggravati dall’aver favorito Cosa nostra.
Bonafede, secondo gli inquirenti della Procura palermitana, si è occupato di ritirare le prescrizioni di farmaci e di esami clinici rilasciate da Tumbarello, di consegnare al medico la documentazione sanitaria che, di volta in volta, il boss riceveva durante le cure, contribuendo così anche lui a mantenere segreta la reale identità del “paziente” e consentendogli di proseguire la latitanza.