Basket, Daniele Parente: “Non sento la pressione, siamo eccitati” [AUDIO]

Intervista esclusiva con l'allenatore della Trapani Shark che analizza ai microfoni di Trapanisi.it il roster granata

Daniele Parente a tutto campo: (quasi) completato il roster della prima, l’allenatore della Trapani Shark ha voluto analizzare ai microfoni di Trapanisi.it la creazione della sua nuova squadra. Clicca play per ascoltare:

– Roster che possiamo considerarlo ormai completo con l’arrivo dei due americani.
Sì, mancano due giovani che stiamo valutando e che partiranno sicuramente con noi all’inizio della preparazione.

– Parliamoci chiaro per la prima volta avrai 10 giocatori 10.
Assolutamente. Il quintetto dipenderà dalle partite, dall’avversario, dal momento. È anche difficile fare previsioni. Sicuramente abbiamo 10 giocatori intercambiabili molto duttili, credo che possano giocare tutte e 10 insieme con varie opzioni. Quindi parlare di poi di quintetto mi sembra difficile soprattutto in questo momento.

– La curiosità assoluta è quello di capire la caratura di questi americani, noi sappiamo che in buona sostanza li hai fortemente voluti e indicati proprio tu.
Quando fai mercato si seguono le indicazioni dell’allenatore, quindi Notae è stato fortemente voluto è stato analizzato, credo che sia un giocatore che è particolare in questo panorama perché, oltre le sue caratteristiche offensive dato che può far male in molti modi diversi, credo che abbia una spiccata propensione in difesa soprattutto, sul palleggiatore avversario. È un giocatore in ascesa. Come già detto altre volte, ha 25 anni, ha fatto un college importante, ha fatto un’esperienza Europea importante, è abituato a giocare in campi caldi e partite dedicate e credo che posso soltanto migliorare venendo da noi. Soprattutto credo che sia uno degli americani, una delle guardie, più forti del campionato. In attacco può far male in più modi possibili, dal palleggio, sui tagli, tirando. È un giocatore che si accende facilmente può fare produrre punti in pochi minuti. Questa è una caratteristica che ne abbiamo tenuto conto: volevamo mettere un po’ più di atletismo tra le guardie, credo che lui sia il profilo adatto.

– Passando invece ai lunghi, la coppia Mobio-Williams a livello difensivo è un fattore pazzesco. Ipotizziamo che possano cambiare tutti su tutti in situazione di pick&roll ma la mobilità e la forza fisica di Mobio e di Williams sono da sottolineare.
Ma al di là delle valutazioni tattiche che difenderanno dal momento, della stagione, dall’avversario, da quello che emerge dalle indicazioni che ci darà il campo, soprattutto in presenza, credo che siano sicuramente due atleti e due giocatori di esperienza. Mobio nonostante sia così giovane ha già vinto il campionato due volte. Sono due giocatori intercambiabili. Parlando di Williams, credo che si integri perfettamente con tutto il pacchetto lunghi italiano. Può giocare con chiunque. Credo che difensivamente ci daranno un imprinting molto importante, devono essere da guida per tutto il resto della squadra.

– Tu l’hai sempre cercato, quasi desiderato, un lungo che difendesse così come sembra essere capace di difendere Williams o mi sbaglio Daniele?
Con lo staff quando abbiamo visto e visionato a tutti i giocatori proposti sui lunghi. Ci eravamo promessi, e così abbiamo fatto, di vedere prima la difesa. Quindi ti posso garantire che Williams è uno dei profili che ci interessava: alla fine abbiamo optato per lui, era la prima la prima scelta perché è un giocatore esperto, ha quell’atletismo in difesa, ci permette di fare più scelte in base all’avversario o in base alle nostre esigenze. Tra l’altro, ha già giocato in Italia, quindi non ci saranno grossi problemi di ambientamento, è un giocatore esperto nel pieno della carriera perché ha 30 anni e, tra l’altro, è un giocatore che già seguivo quattro anni fa quando aveva giocato in Olanda, poi Cremona ha chiamato e giustamente lui ha scelto di andare in A1. Ha dimostrato il suo valore a livello europeo, credo che sia un giocatore importante.

– Adesso parliamo invece del reparto degli italiani. Quale sarà la caratteristica particolare della Trapani Shark secondo te?
Dobbiamo cercare subito la chimica e questo passerà dai momenti in palestra, dei momenti fuori vissuti insieme. La caratteristica principale sarà la solidità. Dobbiamo essere solidi in tutti i frangenti, in tutte le partite, in casa e soprattutto fuori casa. Sappiamo esattamente cosa dobbiamo fare, è quello che ci ha richiesto la proprietà. Nei colloqui, tutti quanti hanno accettato la sfida, sappiamo a cosa andiamo incontro. Direi che siamo gruppo assolutamente solido, anche tecnicamente, tra i migliori in Italia.

– Per la prima volta ti trovi con un roster così forte. Penso sia il roster più forte che abbia mai avuto Trapani, probabilmente negli ultimi 25-30 anni. Quanta pressione senti tu da capo allenatore a questa nuova sfida?
Ma in realtà ti posso dire di non sentire pressione, nel senso che sono molto concentrato con lo staff su quello che andremo a fare. È ovvio che la materia prima sarà diversa, ci saranno equilibri diversi, potremmo e dovremmo fare cose diverse. Assolutamente, ma in realtà siamo concentrati per formare questi giocatori che sono atleti assolutamente di primo livello. Quindi, più che pressione, in questo momento che il campionato è ancora lontano, siamo molto eccitati. Nel senso che abbiamo già molte idee, le proporremo, vediamo come riusciremo a sviluppare insieme ai giocatori.

– Parlato di eccitazione, penso che sia condivisa anche dal vulcanico presidente Valerio Antonini che, sicuramente, avrai conosciuto meglio e che – comunque – ha confermato Daniele Parente. Gli ha dato fiducia dopo aver visto quelle partite nella fine del campionato scorso.
Il presidente sicuramente fa da traino a tutto l’ambiente. È contagioso. La sua voglia di fare è contagiosa, è accanto a chi lavora per lui. Chi lavora con lui sicuramente deve essere una persona propositiva, con voglia di fare e voglia – soprattutto – di raggiungere l’obiettivo di vincere. Se mi ha confermato, ha fiducia: mi ha messo a disposizione i giocatori che abbiamo voluto quindi ci sono tutti i presupposti per fare quello che il presidente richiede.

– Coach, entriamo nel dettaglio delle tempistiche. Quando inizierà la preparazione?
Sicuramente inizieremo il 16 agosto con le visite mediche, il 17 ci sarà il primo allenamento e poi credo che dopo una decina di giorni andremo a fare una sorta di ritiro per permettere di finire i lavori di ristrutturazione del palasport. Stiamo valutando più opzioni, quindi in questo momento non so dirti esattamente dove saremo, faremo tre/quattro amichevoli prima della Coppa Italia. Poi inizierà la coppa e saremo stabilmente a Trapani. Siamo partiti un po’ in ritardo, quindi trovare amichevoli è difficile. Tutti vogliono giocare, quindi ci stiamo organizzando. Che siano squadre di A1 o A2 fa poca differenza per noi. L’importante è che siano test che servano a testare il momento della preparazione, a vedere a che punto, testare la chimica e oltre ovviamente le cose tecniche-tattiche che proporremo.

– L’ultima domanda non può che essere personale: la fine del campionato scorso, per te, è stata un’esperienza dal punto di vista fisico abbastanza traumatica, come stai adesso?
Meglio, mi sto riprendendo. Sono quasi a posto. Mi sono curato con il mio preparatore fisico fidato mi ha rimesso in sesto, quindi sarò pronto per il ritiro alla grande.

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