Si rivolge “Alle bambine e ai bambini, alle ragazze e ai ragazzi, ai genitori e ai dirigenti scolastici, agli insegnanti ed agli operatori della scuola” il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, oggi, per l’avvio dell’anno scolastico 2023/2024.
“Auguro agli scolari più piccoli che stanno iniziando il cammino dell’apprendimento scolastico e a tutta la Comunità scolastica – scrive il primo cittadino – un percorso all’insegna della normalità e della riscoperta degli autentici valori educativi. Ma, prima di ogni altra riflessione, miei Cari tutti, sento di dover scusarmi, unitamente all’Amministrazione da me guidata, per non essere riuscito a realizzare nel decorso anno, per diversi motivi burocratici, quegli interventi di ammodernamento, messa in sicurezza ed efficientamento di taluni edifici scolastici e palestre, così come speravamo di fare, avendo in questi anni conquistato tanti finanziamenti dedicati”.
“Però – e questo è un impegno – l’anno che sta per iniziare non passerà senza che i tanti interventi, già cantierabili o cantierati, non si avviino a realizzazione. Inevitabilmente – prosegue Tranchida – vivremo qualche disagio ma, nel medio periodo, avremo anche a Trapani scuole più belle e sicure”.
“Per tutti coloro che accedono per la prima volta in una aula scolastica o che vi tornano – dice il sindaco di Trapani – sia oggi un primo giorno gioioso ed accogliente, un giorno da ricordare sia per chi intraprende una nuova sfida, che per gli altri studenti ben felici di ritrovarsi con i loro compagni. E sia un giorno da ricordare anche per tutti gli operatori scolastici responsabilmente impegnati a sostenere e accompagnare il percorso educativo/formativo e di crescita dei nostri figli, e per la Dirigenza che riprenderà a confrontarsi con le criticità giornaliere sentendo il peso e la responsabilità di guidare una macchina complessa e difficile ma, nel contempo stimolante e fondamentale per il bene della nostra Comunità e della Società tutta”
“Ai genitori – prosegue Tranchida – mi permetto di raccomandare di stare sempre vicini ai vostri figli e alla classe insegnante, alleandovi con essa per costruire un sistema educativo “complice” che aiuterà i nostri giovani ad essere protagonisti di comunità più consapevoli, accoglienti e fondate sul reciproco rispetto; principi fondamentali della convivenza civile ma che oggi necessitano ancor più di essere rivalutati e, perché no, insegnati. A voi ragazzi auguro di godervi appieno e con entusiasmo l’età della scuola che talora sembra troppo lunga e pesante ma che, da adulti – chiedete ai vostri genitori – poi ricorderete con tenerezza e… Rimpiangerete l’odore delle aule scolastiche”.
“Desidero chiudere il mio odierno messaggio augurale – termina Tranchida – permettendomi di far mio e di trasferirlo a tutti gli insegnanti un pensiero di Papa Francesco che trovo davvero significativo e cogente con il nostro tempo. “…Vi chiedo di amare di più gli studenti ‘difficili’, quelli che non vogliono studiare, quelli che si trovano in condizioni di disagio, i disabili e gli stranieri, che oggi sono una grande sfida per la Scuola. E ce ne sono di quelli che fanno perdere la pazienza… Gesù direbbe: se amate solo quelli che studiano, che sono ben educati, che merito avete? Qualsiasi insegnante si trova bene con questi studenti. In una società che fatica a trovare punti di riferimento è necessario che i giovani trovino nella Scuola un riferimento positivo. Essa può esserlo o diventarlo se al suo interno ci sono insegnanti capaci di dare un senso alla Scuola, allo studio e alla cultura, senza ridurre tutto alla sola trasmissione di conoscenze tecniche ma puntando a costruire una relazione educativa con ciascuno studente che deve sentirsi accolto ed amato per quello che è, con tutti i suoi limiti e le sue potenzialità. Per trasmettere contenuti è sufficiente un computer, per capire come si ama, quali sono i valori, e quali le abitudini che creano armonia nella società ci vuole un buon insegnante”.