Assistenza agli alunni disabili a Trapani, la Regione cambia idea: la competenza è dello Stato

Il documento di indirizzo redatto dall’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale fa chiarezza sulle competenze sui quattro livelli di assistenza per gli alunni disabili

Una novità inaspettata. Dopo mesi di polemiche, un documento – una delibera di Giunta – della Regione Siciliana fa chiarezza sulle competenze le azioni di tutela e promozione dell’inclusione di persone disabili e sostegno educativo. Il “Piano regionale triennale per il diritto allo studio” diventa fondamentale nell’ottica trapanese: da più di un anno un muro contro muro contraddistingue il tema tra alcuni esponenti politici.

Il primo cittadino di Trapani, Giacomo Tranchida, ha più volte sottolineato come la competenza di questo servizio non sia dei Comuni ma dello Stato. Per Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’UDC all’Ars, e Maurizio Santangelo, senatore del Movimento 5 Stelle, invece, il Comune può attivare il servizio.

Adesso, il documento di indirizzo redatto dall’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale, afferma che “Per garantire l’inclusione nel sistema educativo gli alunni hanno diritto ai seguenti quattro livelli di assistenza, di cui i primi tre previsti a livello nazionale mentre il quarto è a carico della Regione: 1. didattico, riservato agli insegnanti specializzati per le attività di sostegno e quindi di competenza statale; 2. materiale e igienico, anch’esso in capo all’Amministrazione statale, affidato ai collaboratori scolastici in forza dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL 2001 e segg.) della legge sulla Buona Scuola e del relativo d.lgs attuativo 66/2017; 3. educativo, in capo agli Enti Locali, svolto dagli assistenti per l’autonomia e la comunicazione (art. 13, c. 3 L. 104/1992). In particolare l’assistenza specializzata compete ai Comuni per le scuole di primo grado mentre per quelle di secondo grado e Universitaria compete alle ex Province; 4. trasporto ed edilizia scolastica (art. 3 comma 5 del d.lgs 66/2017) in capo alla singola Regione”.

Insomma, il punto 2 è proprio il bandolo della matassa: la Regione, dopo mesi di polemiche con lo stesso Tranchida, dice che la legge da rispettare è quella della “Buona Scuola” del 2017. Per Tranchida la competenza è del personale della scuola e la cosa viene confermata da questo documento dell’Assessorato.

Un vero ribaltone. “Non mi interessa avere ragione, stiamo parlando di diritti di bambini disabili – puntualizza il sindaco Giacomo Tranchida – . Le leggi valgono per tutti. Valgono per il ministro della Pubblica istruzione, per il presidente della Regione, valgono per i parlamentari e anche per il sindaco di Trapani. Il Comune è tenuto a svolgere i servizi che sono indicati per legge, come gli Asacom che forniamo con puntualità. Continuo a dire che non esistono disservizi nelle assistenze ai disabili a Trapani”.

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