“La cosa più difficile che ho incontrato nella gestione dell’Asp di Trapani è stata dovere convincere i deputati regionali che nei concorsi vincono i migliori. Siamo stanchi delle raccomandazioni”. Lo ha detto il commissario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, Vincenzo Spera, ospite di un incontro che si è tenuto a Siculiana, in provincia di Agrigento. Parole che sono state registrate dalla tv locale RMK. Il convegno, organizzato dall’associazione “Fianco a fianco”, guidata dall’ex deputato regionale Giovanni Panepinto, ha messo al centro i problemi della Sanità siciliana e l’abolizione del numero chiuso nella Facoltà di Medicina.
Sulla vicenda interviene deputata trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi: “Bene fa il commissario straordinario dell’ASP di Trapani, Vincenzo Spera, a denunciare pressioni e raccomandazioni da parte dei deputati regionali. Non sono sufficienti, però, uno sfogo pubblico e una denuncia generica, che rischiano di gettare ombre anche su chi esercita il suo mandato con disciplina e onore nell’interesse della collettività”.
“Non dimentichi – prosegue la parlamentare regionale – che è un funzionario pubblico e che, quindi, ha una precisa responsabilità. Sia conseguente, faccia nomi e cognomi, e racconti nel dettaglio chi, quando e come ha fatto pressioni per assunzioni o raccomandazioni, e lo faccia nelle sedi opportune, davanti ad un magistrato».
Le parole di Spera sono state raccolte dalla Tele Monte Kronio di Sciacca. “Una dichiarazione – prosegue l’esponente del Movimento 5 Stelle – carica di pesanti implicazioni politiche ed etiche che non può cadere nel vuoto, tanto più perché riferita, in particolare, a pressioni che Spera avrebbe ricevuto da deputati regionali. Lo diciamo da sempre, lo abbiamo ribadito con ancora più forza negli ultimi mesi con la politica regionale paralizzata sulla spartizione delle poltrone. Ora apprendiamo da Spera che certa politica vuole mettere le mani pure sulle prestazioni sanitarie. La vita e la salute delle persone devono essere affidate ai migliori: fuori la politica dalla Sanità».